7000 bolle di metano in Siberia rischiano l'esplosione

Le bolle siberiane e i gas rilasciati preoccupano sempre più i ricercatori. Vediamo insieme le cause di questo fenomeno incredibile

4 Maggio 2017
Fonte: Twitter

Si tratta di una scoperta fatta quasi per gioco quella relativa alle bolle di metano in Siberia. L’anno scorso infatti un gruppo di ricercatori ha notato queste strane gobbe presenti nel terreno, contenenti un gas, il metano appunto, che sottoposto a pressione ricreava lo stesso effetto della gelatina.

Metano in Siberia

La presenza di metano nel suolo Siberiano, non è certo una novità. Ma ciò che preoccupa maggiormente gli studiosi è la quantità di queste bolle. Il numero infatti è impressionante, si tratta di circa 7.000 bolle, presenti in un territorio limitato, principalmente nell’area di Yamal e Gydan.

Le analisi e gli studi effettuati su campioni di territorio relativi a bolle già esplose, hanno mostrato risultati sconvolgenti. I risultati ottenuti sono preoccupanti poiché la concentrazione di metano è di gran lunga superiore alla norma, 1.000 volte più del normale, così come l’anidride carbonica rilasciata che è pari a 25 volte di più.

Il problema dell’effetto serra

Ed è proprio l’effetto serra che si scaturirebbe dal rilascio immediato di questi gas a preoccupare maggiormente gli studiosi. Il problema dell’effetto serra è un problema serio, che è andato ad aggravarsi dopo gli studi effettuati nei crateri delle bolle esplose. Le ricerche effettuate in un cratere di 30 metri hanno dato risultati incredibili: in profondità il metano sembrerebbe raggiungere i 9,6% in più di quello che è normalmente presente nell’aria, e ciò porta a supporre la presenza di grandi giacimenti nel sottosuolo.

Cambiamento climatico e Morfologia

Il possibile scoppio delle bolle è un rischio dovuto al cambiamento climatico a cui siamo soggetti. Il clima sempre più caldo infatti sta sciogliendo il permafrost, la crosta ghiacciata che caratterizza la Siberia e i luoghi più freddi, permettendo così la fuoriuscita di gas.

Un altro motivo che sembra contribuire alla causa, è la morfologia del territorio. Il giacimento, creatosi milioni di anni fa, è risalito per mezzo di faglie e fratture all’interno della crosta terrestre, portandolo oggi a una distanza di 500 m- 1.200 m dalla superficie terrestre. Proprio le faglie contribuiscono al passaggio in superficie del gas, che premendo sulle zone argillose crea l’effetto bolla che vediamo.

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