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Bagni e transgender, a New York una brillante campagna pubblicitaria

Dilemma a New York: qual é il bagno per i transgender? In una legge sconosciuta del 2002 la risposta

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Tempo di novità negli Stati Uniti per i bagni transgender. In giugno, a New York, una brillante campagna pubblicitaria risponde ad un annoso quesito: in quale bagno devono andare i transessuali? La commissione della Grande Mela per i diritti umani ha utilizzato un budget di 265,000 dollari in una campagna pubblicitaria dalla grande visibilità intitolata sui social #BeYouNYC per portare l’attenzione su questa domanda, inevitabile negli ultimi tempi con l’ avanzare delle leggi per la tutela delle comunità LGBT nel mondo.

Quindi in quale bagno dovrebbe entrare un transessuale? Quello degli uomini o invece quello delle donne? Molte persone storceranno il naso all’idea di un uomo che, con tanto di tacchi alti e minigonna, possa varcare la soglia della porta rosa o di una donna in giacca e cravatta che entra nel bagno degli uomini. Ma un emendamento già approvato nel 2002 durante il mandato Bloomberg, e fino ad ora passato in sordina, stravolgerebbe la routine fino ad ora vissuta: qualsiasi persona può utilizzare il bagno corrispondente alla propria identità di genere.

Quindi libera scelta per i cittadini di New York, tutelati così da una forma di discriminazione finora mai considerata che però per alcuni individui coinvolti costituiva addirittura una umiliante violenza psicologica. Ma tutto questo non darebbe campo libero ai molestatori? Non si rischierebbe che qualche malintenzionato ne approfitti per infastidire persone del sesso opposto? Questo emendamento non permetterebbe loro di agire indisturbati? La possibilità c’è, da sempre infatti un detto popolare ricorda che “fatta la legge trovato l’inganno” ma non in questo caso. Infatti nel periodo trascorso dall’approvazione di questa legge, l’emendamento non è stato citato in nessun caso di molestie all’interno dei bagni pubblici. Vi è ovviamente la possibilità che tali eventi non siano stati denunciati, ma di fatto, il tasso di criminalità collegato a questa legge si attesta quindi a zero.

Questa brillante e felice campagna pubblicitaria è stata tradotta anche in spagnolo ed esposta perfino all’interno delle metro. Ed oltre a voler mettere sotto i riflettori con successo una legge di cui quasi nessuno conosceva l’esistenza, pone in evidenza la situazione di tutti i transgender e anche del resto della comunità di gay e lesbiche abitanti nella città di New York. Ovvero che sono persone normali con una vita normale e che non dovrebbero subire violenze e umiliazioni o addirittura venire stigmatizzati per essere, come noi, dei semplici, normali, esseri umani.

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