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Che cos'è la Dark Polo Gang?

Alcune curiosità su uno dei nuovi fenomeni della Trap italiana, la Dark Polo Gang: sotto la lente d'ingrandimento origini del successo e interessi

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Sulla scena italiana si affaccia una novità nella scena Trap, poco sperimentata sul suolo italiano. Il nuovo fenomeno del momento si chiama Dark Polo Gang: un gruppo romano formato da Pyrex, Dark Side, Tony e Wayne. Molte polemiche aleggiano attorno all’eterogenea formazione di origine capitoline, come spesso accade attorno a chi rompe gli schemi.

Il loro nuovo disco, intitolato “Full Metal Dark“, è disponibile da giugno in download gratuito; è stato prodotto da Sick Luke nella sua interezza. Ovviamente uno dei temi preferiti, senza nemmeno la necessità di scervellarsi oltre modo, è quello dei soldi, che li accomuna ai loro idoli del rap americano più che italiano. Ma se volete scoprire qualcosa di più su chi sono i ragazzi della Dark Polo Gang, eccovi qualche informazione poco conosciuta.

Un successo dal nulla: ragazzi normali sotto i riflettori

Il gruppo registra la sua musica in zona Lungo Tevere e proprio da lì le loro produzioni hanno superato il confine romano fino a esercitare la loro influenza a Milano e dintorni. “La cosa è che facciamo sta roba e non ce ne frega un cazzo del resto. È un po’ come quando tratti male una pischella e quella ti chiama” raccontano con disinvoltura: il successo vogliono farlo a modo loro e poco interessa delle critiche dall’esterno.

Spontanei e diretti come pochi, i ragazzi della Dark Polo Gang puntano su questo loro tratto distintivo per arrivare a chi li ascolta. Il brano che li ha fatti salire alla ribalta è stata “Cavallini“, pubblicata su Noisey in anteprima: il beat è stato elaborato a partire da uno di Charlie Charles, mentre la prima strofa è stata consegnata ad un altro personaggio del momento, ossia Sfera Ebbasta. “Quando scrivo una canzone dico solo quello che sto pensando sul momento. – dice esplicitamente Darksyde – Siamo tutti teste diverse”.

Curiosità: interessi, origini e modelli

I loro ideali di riferimento sono abbastanza chiari: dagli idoli calcistici, come per esempio Totti, ma anche Fendi, Brooklyn, Gucci e molto altro. Alla base di tutto c’è una romanità che fa parte del loro essere e che non cercano minimamente di nascondere: è ciò che li rende particolari. Fondamentale risulta essere l’incontro con Sick Luke: “Prima era una cosa così, un po’ campata per aria, ma da quando è arrivato lui è cambiata storia, da lì in poi si è concretizzato tutto”.

Ma non sono proprio ragazzi provenienti da situazioni disagiate o da famiglie in difficoltà. Anzi, a precisa domanda confessano di essere di “Rione Monti, Trastevere, Campo de’ Fiori”. Poi continuando spiegano che “Il contesto romano ci ha uniti, le serate e le droghe ci hanno reso parte di un movimento, qualcosa così. Non veniamo dalla povertà o dalla merda, abbiamo una base culturale che ci ha spronato a fare delle cose”.

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