Qual è la differenza tra onorevole e senatore? Non sbagliare

Ecco qual è la differenza tra un onorevole e un senatore della Repubblica Italiana. Come fare a non sbagliare

17 Maggio 2023
Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Fonte: ANSA

Sei pronto per fare un viaggio nel mondo della politica italiana? In questo articolo risponderemo a una domanda che potrebbe sembrare semplice, ma che spesso genera confusione: qual è la differenza tra un onorevole e un senatore?

Non temere, non sarà nulla di complicato. Anzi, al contrario, ci occuperemo di fare chiarezza, e lo faremo con un tocco di leggerezza!

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Allora, mettiamo le cose in chiaro fin dall’inizio: sia gli onorevoli che i senatori fanno parte del Parlamento italiano, ma ricoprono ruoli leggermente diversi. Potremmo dire che sono come le due facce della stessa medaglia politica.

Il Parlamento Italiano ha sede a Roma ed è l’organo legislativo della Repubblica Italiana. Vuol dire che è quell’istituzione che si occupa di proporre, discutere e approvare le leggi. È composto da due camere, dalle funzioni praticamente identiche:

  • Camera dei Deputati, con sede a Palazzo Montecitorio. È composta da 400 membri, eletti democraticamente e a suffragio universale.
  • Senato della Repubblica, con sede a Palazzo Madama. È composto da 200 membri, eletti democraticamente e a suffragio universale. A questi si aggiungono fino a un massimo di 6 senatori a vita.

Camera e Senato hanno delle funzioni precise, ben individuate dalla Costituzione:

Le principali sono le seguenti:

  • Funzione legislativa, ovvero di redazione, proposta, discussione, modifica e abolizione delle leggi;
  • Funzione di controllo e indirizzo politico sull’operato del Governo;
  • Accordare fiducia o meno al Governo o ad un singolo ministro;
  • Funzione di inchiesta su materie di pubblico interesse;
  • Elezione del Presidente della Repubblica in seduta comune (una rara occasione in cui Camera e Senato si riuniscono insieme).

Qual è la differenza tra onorevole e senatore?

Quindi, visto che Camera e Senato hanno essenzialmente le stesse funzioni, qual è la differenza tra “onorevole” e “senatore”.

Partiamo con il dire che “Onorevole” non è una funzione, ma un titolo che spetta a tutti gli eletti alla Camera dei Deputati. La definizione della loro funzione è quindi quella di “Deputato“. Possiamo dire che, in senso lato, “onorevole” e “deputato” sono sinonimi poiché indicano le stesse persone. Può diventare onorevole qualsiasi cittadino italiano che abbia compiuto l’età di 25 anni.

Il termine “Senatore” è invece riservato a tutti coloro che vengono eletti al Senato della Repubblica. In questo caso, si tratta sia di un titolo che di una funzione, appunto quella di “Senatore“. Può diventare senatore qualsiasi cittadino italiano che abbia compiuto l’età di 40 anni.

È importante ricordare che non si può essere contemporaneamente deputato e senatore.

La differenza di età per accedere alla carica di deputato o a quella di senatore è dovuta dal fatto che il costituente ha mirato a dotare l’Italia di una camera “bassa”, formata da membri più giovani, e di una camera “alta”, formata da membri più anziani e, secondo un retaggio culturale che risale all’epoca romana, più saggia. Fino a qualche anno fa, per votare per il Senato della Repubblica occorreva aver compiuto 25 anni. Oggi, invece, le norme costituzionali sono cambiate e sia senatori che deputati sono scelti da tutti i cittadini che abbiano raggiunto la maggiore età.

Sia deputati che senatori sono membri del Parlamento a tutti gli effetti. Essi possono essere membri del Governo, ma non è detto che lo siano. Anzi, gran parte di essi non lo sono.

Mentre il Governo è espressione di una particolare parte politica (la maggioranza), del Parlamento fanno parte tutti gli eletti sia dei partiti di maggioranza che degli altri partiti (l’opposizione).

Qual è la differenza tra ministro, deputato, senatore e onorevole?

Un’ulteriore distinzione necessaria quando si parla di politica è quella tra ministro, deputato, senatore e onorevole.

Come abbiamo già visto, onorevole e deputato sono praticamente sinonimi. Il senatore è invece un membro del Senato della Repubblica. Sia deputati che senatori sono membri del Parlamento.

Il ministro è invece un membro del Governo. Egli può essere sia un senatore che un deputato, ma non è obbligatorio che lo sia. Un esempio è l’attuale ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che non è né deputato né senatore. Anche alcuni ex Presidenti del Consiglio dei ministri, come Mario Draghi e Giuseppe Conte, non erano né deputati né senatori.

Il Governo ha sede a Palazzo Chigi e ogni ministro si occupa di una particolare materia, dirigendo un Ministero. I Ministeri del Governo Italiano, ad oggi, sono i seguenti:

  • Ministero degli Affari esteri e cooperazione internazionale
  • Ministero dell’Interno
  • Ministero della Giustizia
  • Ministero della Difesa
  • Ministero dell’Economia e finanze
  • Ministero delle Imprese e made in Italy
  • Ministero dell’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste
  • Ministero dell’Ambiente e sicurezza energetica
  • Ministero delle Infrastrutture e trasporti
  • Ministero del Lavoro e politiche sociali
  • Ministero dell’Istruzione e merito
  • Ministero dell’Università e ricerca
  • Ministero della Cultura
  • Ministero della Salute
  • Ministero del Turismo

Ai Ministeri ordinari si aggiungono dei “ministri senza portafogli”, che siedono in Consiglio dei ministri ma che non sono alla testa di un vero e proprio Ministero, ma gestiscono determinate materie dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Essi sono attualmente:

  • Ministro per i Rapporti con il Parlamento
  • Ministro per la Pubblica Amministrazione
  • Ministro per gli Affari regionali e autonomie
  • Ministro per la Protezione civile e politiche del mare
  • Ministro per gli Affari europei, Sud e politiche di coesione e PNRR
  • Ministro per lo Sport e giovani
  • Ministro per la Famiglia, natalità e pari opportunità
  • Ministro per la Disabilità
  • Ministro per le Riforme istituzionali e semplificazione normativa

A differenza del Parlamento, che detiene la funzione legislativa, il Governo esercita la funzione esecutiva, che consiste nell’elaborare, individuare e tradurre in programmi di azioni concrete l’indirizzo politico espresso dal Parlamento e dal corpo elettorale.

Le funzioni più importanti del Governo, sono le seguenti:

  • effettuare proposte di legge;
  • emanare leggi delegate e decreti legge;
  • presentare il rendiconto (bilancio) dello Stato.

Il Governo è formato dal Presidente del Consiglio e dai ministri. Insieme, questi formano il Consiglio dei ministri. Oltre ai ministri, sono parte del governo anche i sottosegretari, ovvero personalità che coadiuvano un determinato ministro in una determinata materia. Come i ministri, anche i sottosegretari possono essere scelti tra i deputati e tra i senatori, ma possono essere anche figure esterne, tecniche o di fiducia di un determinato ministro.

Quanto guadagnano deputati e senatori?

Capite le differenze, ci chiediamo ora quanto guadagnano deputati e senatori. Questa è una domanda che spesso suscita interesse e dibattito. Negli ultimi anni, molta attenzione è stata posta sugli “stipendi” dei parlamentari, che sarebbe meglio indicare con il nome di “indennità parlamentare”. Questa indennità è prevista dall’articolo 69 della Costituzione italiana, che garantisce il libero svolgimento del mandato elettivo.

La presenza di questa indennità è stata stabilita dal costituente per garantire che i parlamentari possano svolgere il proprio mandato in modo indipendente e dedicarsi appieno al servizio pubblico. Si tratta di cifre piuttosto alte poiché, in questo modo, si pensa che possano rendere meno probabile i casi di corruzione. Al contempo, percepire un’indennità consente virtualmente a qualsiasi cittadino, anche a chi non ha un reddito alto, di accedere alle funzioni di parlamentare e quindi di rappresentare il proprio Paese.

Per quanto riguarda i componenti del Senato, essi percepiscono un’indennità mensile di circa 14.634,89 euro, mentre i deputati ricevono 13.971,35 euro al mese. È importante notare che a queste cifre possono aggiungersi ulteriori indennità legate a ruoli specifici o incarichi speciali che possono variare da caso a caso.

Oltre all’indennità mensile, i deputati e i senatori hanno anche diritto a un assegno di fine mandato. Questo assegno è calcolato come l’80% dell’importo mensile lordo dell’indennità, moltiplicato per il numero degli anni di mandato effettivo. Pertanto, più lungo è il mandato di un parlamentare, maggiore sarà l’assegno di fine mandato che riceverà al termine del suo servizio.

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