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Chi è Achille Lauro, il rapper della hit estiva “Amore Mi”

Romano classe 1990, Achille Lauro esordisce nel 2012 grazie al fratello, ex produttore del collettivo rap Quarto Blocco

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Chi è Achille Lauro? Nato a Roma l’11 luglio del 1990, il suo vero nome è Lauro De Marinis. Cresce nella periferia della capitale, nel quartiere popolare Conca d’Oro, dove ha un’infanzia difficile. Quando compie 14 anni, i suoi genitori cambiano città e lui si trasferisce a casa del fratello maggiore, ai tempi produttore del collettivo rap Quarto Blocco. Con la passione per il punk rock, Achille Lauro ci cresce.

Grazie al fratello e a Quarto Blocco, nel 2012 Achille Lauro realizza i suoi primi due lavori: “Barabba” e “Harvard”. I suoi sono testi duri, in cui parla della fame, delle droghe, di tutte le difficoltà che i bambini e i ragazzi delle case popolari devono vivere per emergere. Il suo stile, presto, viene notato dai grandi della scena rap italiana, e lo porta a collaborare con vere e proprie icone come DJ 3D e Noyz Narcos. Nel 2014 firma con l’etichetta discografica di Marracash e del beatmaker italoargentino Shablo, Roccia Music.

Il primo album, Achille Lauro lo realizza proprio nel 2014. Intitolato “Achille Idol Immortale”, nasce dal nome di Billy Idol e dal gioco di parole tra “idle” (fannullone) e “idol” (idolo). In quelle 22 tracce, il rapper disegna una sorta di rituale sacro con, in ogni canzone, una citazione di Billy Idol. Nel 2015 esce il suo secondo album, “Dio c’è”, a cui segue – nel 2016, dopo aver abbandonato Roccia Music – “Ragazzi madre”, realizzato con l’etichetta indipendente “No Face”, da lui stesso fondata insieme a DJ Pitch8.

I suoi fan, Achille Lauro li ha abituati a frequenti cambi di direzioni e di sonorità. Tuttavia, la hit estiva “Amor Mi” – che da mesi i suoi ammiratori aspettavano, e che è stata anticipata da immagini del rapper nei panni di un guerriero della foresta amazzonica – non si discosta molto dalle liriche da lui ultimamente utilizzate: barre crude, frasi senza peli sulla lingua ma intrise d’ironia. E, soprattutto, moltissime metafore. Il beat, particolarmente ritmato, ha sonorità vagamente latino-americane, e nasce dall’unione tra il trap e la musica brasiliana più percussiva. A fare, dell’hit di Achille Lauro, la colonna sonora perfetta per l’estate.

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