La banana non è un frutto: cos'è in realtà. Inganno della natura

I segreti della banana: curiosità su uno dei frutti più utilizzati e apprezzati in tutto il mondo con le sue proprietà benefiche e valori nutrizionali importanti per la salute

5 Febbraio 2024
Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

La banana non è di un solo tipo, esiste un numero elevato di varietà di banane esistenti in natura: Cavendish, Blu Java, Macabu, Niño che hanno in comune? Sono sorelle e tutte fanno parte della famiglia del Banano, infatti, ci sono oltre mille tipi di banane nel mondo, che si dividono in cinquanta gruppi. Quella che giunge a noi e la più conosciuta è la Cavendish, tipica dei mercati di esportazione.

Le specie di banana esistenti in natura

La Blu Java è come una “banana-gelato”, per la sua buccia blu e polpa interna con una consistenza cremosa. Mentre Macabu è di colore nera, in piena maturazione ed ha una polpa dolcissima. Un’altra è chiamata Niño per le sue dimensioni ridotte. Infine c’è anche una banana simile al burro che è più squadrata con un gusto di limone maturo.

Esistono più di 1.000 specie di banane, ma la maggior parte di quelle che comunemente consumiamo appartiene a una sola specie, la “Musa”. All’interno della specie “Musa”, ci sono diverse varietà di banane che variano in dimensioni, colori e sapori.

Le banane che troviamo comunemente nei supermercati sono principalmente di due tipi:

  1. Banane dolci (Musa acuminata): Questo gruppo include la banana Cavendish, che è una delle varietà più comuni e ampiamente coltivate a livello globale. Tuttavia, è importante notare che le banane dolci sono suscettibili a malattie, come la Sigatoka nera, il che ha portato alla ricerca di nuove varietà più resistenti.
  2. Banane da cucina o platano (Musa paradisiaca): Queste banane sono comunemente utilizzate in cucina per la loro consistenza più ferma e il sapore meno dolce. Possono variare in dimensioni, forma e colore a seconda della varietà.

Ma siamo proprio sicure che la banana è un frutto?

Le banane non sono altro che “false bacche”: in realtà, derivano dalle bacche della pianta, contenenti minuscoli semi. Non è raro scoprire, tramite documentari o ricerche online, che ciò che consideriamo semi potrebbe essere un frutto, e viceversa, creando confusione sulla vera natura delle piante. La Natura si presenta come un universo variegato e sorprendente, dove ciò che percepiamo potrebbe non sempre rispecchiare la realtà. Per coloro che non sono esperti botanici, è difficile discernere tutti gli “inganni” della Natura.

Oggi esploriamo uno degli snack più amati e consumati, anche se erroneamente definito come frutto: la banana. Ciò che comunemente mangiamo prima dell’allenamento è, in realtà, una bacca: dal punto di vista botanico, le banane non rientrano nella categoria dei frutti, ma sono classificate come bacche, anche se questo fatto può sorprendere molte persone. Botanicamente parlando, una bacca deriva da un ovario con una sola cavità contenente numerosi semi, e le banane soddisfano questa definizione.

Questi frutti provengono da un fiore con un ovario singolo e contengono numerosi piccoli semi all’interno (i piccoli semini neri nel cuore della polpa biancastra). Nonostante possano sembrare diverse da bacche più tradizionali, come mirtilli o ribes, le banane condividono con loro questa caratteristica botanica.

Perché le banane fanno così bene alla salute?

Oltre la mera questione botanica, che siano considerate frutti o bacche, le banane sono una ricca fonte di benefici per la salute. Tra i loro principali vantaggi, si annoverano l’alto contenuto di potassio, fondamentale per la salute cardiaca e la regolazione della pressione sanguigna, vitamine (C e del gruppo B), sali minerali (magnesio oltre al potassio), fibre essenziali per la salute digestiva, antiossidanti come dopamina e catechina per combattere lo stress ossidativo, e la fornitura di energia grazie ai carboidrati e zuccheri naturali come il glucosio. La presenza di triptofano contribuisce anche a migliorare l’umore e a ridurre lo stress.

Generalmente hanno un basso contenuto di calorie, una banana in genere ne contiene circa 100, di grasso, sodio e colesterolo. Inoltre sono una buona fonte di vitamina C, potassio, fibre e vitamina B6, con circa 27 grammi di carboidrati e 14 grammi di zucchero. La ricerca medica ha dimostrato che le banane possono ridurre il rischio di infarti e ictus, così come possono ridurre il rischio di ammalarsi di alcuni tipi di cancro.

La buccia della banana può riparare i graffi. Viene data sempre più attenzione alla polpa per il suo valore nutritivo, ma la banana ha anche altri aspetti positivi. Infatti grazie ad una miscela di acidi, oli e enzimi può essere utilizzata anche fuori dall’ambiente alimentare. Per esempio può essere utile per ammorbidire la pelle, estrarre un’eventuale scheggia e guarire la ferita; oppure in caso di graffi a cd difettosi, strofinando la buccia, essa può riempirli e ripararli senza danneggiare la plastica. La buccia è un elemento dinamico della banana, può rimuovere macchie di inchiostro, lenire punture di insetti, lucidare le scarpe o addirittura sbiancare i denti.

Quando sono state scoperte le banane

Le banane non sono state “scoperte” nel senso tradizionale del termine, in quanto sono sempre state parte della flora tropicale. Tuttavia, il termine “scoperta” può essere associato al momento in cui le banane sono state portate all’attenzione delle culture al di fuori delle regioni tropicali in cui crescono naturalmente.

Le banane sono coltivate da migliaia di anni nelle regioni tropicali del mondo, specialmente in Asia, Africa e America Latina. Esse facevano parte delle diete di queste popolazioni da tempi antichi. L’introduzione delle banane in Europa e in altre parti del mondo occidentale è legata ai viaggi di esplorazione e colonizzazione.

Cristoforo Colombo è spesso associato all’introduzione delle banane in Europa durante il suo quarto viaggio nel Nuovo Mondo nel 1502. Successivamente, le banane sono state portate in diverse parti del mondo attraverso i commerci e gli scambi. Va notato che ciò che chiamiamo “banana” oggi potrebbe differire dalle varietà originarie, poiché nel corso del tempo sono state sviluppate diverse coltivazioni e ibridazioni.

Curiosità sulle banane

Esisteva un intero museo dedicato alle banane. In California era stato fondato un museo contenente 17.000 opere fatte a mano con banane. Infatti è rientrato nel Guinness dei Primati come la “più grande collezione dedicata ad un frutto”. Per esempio, era possibile trovare: lampade di banane, ciotole di banane, gioielli di banane e altri oggetti. Purtroppo il museo è stato venduto nel 2010.

Il frutto proibito era una banana? Molti sostengono che il frutto proibito consumato da Adamo ed Eva nel Giardino dell’Eden fosse una mela. Altri pensano ad un fico o ad un melograno. E poi c’è la leggenda che quel frutto possa essere stata una banana. Un botanico del diciottesimo secolo, Linneo, sosteneva che l’altezza e la grandezza delle foglie del banano fossero più adatti per la vicenda biblica.

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