Come cambiare ed eliminare le cattive abitudini alimentari

Impariamo quali sono le cattive abitudini e la cattiva alimentazione per sostituire la nostra routine con dei trucchetti più sani

12 Maggio 2016
Fonte: flickr

Le cattive abitudini si fanno largo anche tra i più disciplinati di noi e una cattiva alimentazione può portare diversi problemi alla salute del nostro corpo. Le abitudini diventano così tanto parti integranti di noi, da non rendercene nemmeno conto. Di questo meccanismo è responsabile il cervello, più esattamente la ganglia basale, la parte del cervello predisposta all’acquisizione delle abitudini, sia positive che negative. Una delle abitudini che più diventano parte della nostra routine, è il mangiare. Per questo motivo dobbiamo essere consapevoli di quanto l’ambiente intorno abbia un impatto sulla cattiva alimentazione.

Ecco un esempio piuttosto classico: quando si sta davanti alla tv, sopratutto in questa epoca dove ci si può abbuffare di serie tv e binge watching Netflix, aumenta anche la cattiva abitudine di mangiare un quantitativo elevato di snacks come patatine e bevande zuccherate ipercaloriche. Brian Wansink, autore del libro “Mindless eating:why we eat more than we think”, ci spiega come avere un controllo sull’ambiente esterno contribuisca a migliorare immediatamente le cattive abitudini e sostituirle con quelle positive. Posizionare un cesto di frutta dove abitualmente si lavora sarà in grado di aumentare del 70% la quantità di frutta che verrà introdotta nella dieta giornaliera.

Quante decisioni riguardanti il cibo prendiamo nell’arco di una giornata? La maggior parte delle persone risponde 30, ma un recente studio ha dimostrato che ne prendiamo più di 200. Queste sono le cosiddette abitudini, e proprio per questo motivo non vi prestiamo molta attenzione. Se modifichiamo in maniera positiva l’ambiente intorno è possibile ottenere la sostituzione delle cattive abitudini con quelle positive, come bere molta acqua, mangiare fibre e frutta. Sembra insomma che possiamo “ingannare” il cervello: per esempio usare piatti di dimensioni più piccole diminuisce la quantità del cibo servito in esso del 22%, non male vero?

Altro piccolo suggerimento è dedicato alle abitudini alimentari scolastiche e a quello che i nostri figli mangiano a scuola. Posizionare un cesto di frutta vicino alla cassa (la ricerca si riferisce ovviamente alle mense americane) porta ad un consumo di frutta aumentato del 104%, e se in questi frutti mettiamo un’etichetta colorata, vi è un aumento ulteriore del 30%. Si è scoperto inoltre che mangiare in un ambiente pulito, porta all’assunzione di meno snack e più cibi sani. Wansink con il suo libro vuole stimolarci a riflettere maggiormente sull’importanza di rivoluzionare le nostre abitudini grazie a piccoli gesti quotidiani.

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