Come compilare modello F23 e come si paga: tutte le indicazioni

Compilare il Modello F23 è facile. Vediamo cos'è, come e dove pagarlo con semplicità e senza pericolo di errori.

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Spesso, quando ci troviamo nella situazione di dover compilare il Modello F23, ci sentiamo preoccupati e ci chiediamo come riuscire a completarlo senza commettere errori che potrebbero comportare conseguenze negative.

Tuttavia, è importante sapere che il Modello F23 viene fornito direttamente dall’Agenzia delle Entrate e va effettuato per una serie di operazioni fondamentali nella vita quotidiana.

Il Modello F23 è un documento fiscale molto importante per coloro che devono pagare tasse, imposte, sanzioni pecuniarie o somme dovute in diverse circostanze, come la registrazione di atti pubblici o privati, la registrazione di atti giudiziari, tributi autoliquidati collegati alla successione, somme accertate conservatorie, depositi per il rilascio di certificati e altro ancora.

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Per compilare il Modello F23, è necessario fornire informazioni dettagliate sul pagamento, ed è importante compilarlo con attenzione e precisione, al fine di evitare eventuali errori o sanzioni.

Come si compila modello F23

Compilare il modello F23 può sembrare complicato a prima vista, ma seguendo le indicazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate è possibile farlo senza problemi. Il modulo editabile messo a disposizione dal fisco prevede diversi campi da compilare nei quali bisogna essere abbastanza precisi. Ecco quali sono:

  • Campo 1: indica la provincia del concessionario presso il quale si esegue il pagamento.
  • Campo 2: indica la banca o la posta, nonché la relativa agenzia o ufficio ai quali si conferisce delega per eseguire il pagamento.
  • Campo 3: spazio a disposizione dell’ufficio che richiede il pagamento.
  • Campo 4 e Campo 5: spazi dedicati ai campi anagrafici.
  • Campo 6: spazio “codice” che deve essere obbligatoriamente compilato con il codice dell’ufficio o dell’ente al quale va riferito il versamento.
  • Campo 7: se il versamento è richiesto da uffici giudiziari, forze di polizia, polizia municipale, gli stessi devono riportare il codice identificativo del proprio comune di ubicazione.
  • Campo 8: va compilato per i pagamenti relativi ad atti in pendenza di giudizio.
  • Campo 9: non va compilato in caso di contratti di locazione per annualità successive alla prima.
  • Campo 10: va compilato da parte del versante nei seguenti casi: atti pubblici e scritture private autenticate, formalità ipotecarie, contratti di locazione per annualità successive alla prima, cessioni, risoluzioni e proroghe, utilizzo di beni dello Stato, definizione agevolata delle sanzioni (indicando gli estremi dell’atto o provvedimento notificato), ravvedimento (indicando l’anno cui si riferisce la violazione).
  • Campo 11: indica i principali codici tributo, che sono indicati nella tabella C della scheda dell’Agenzia delle Entrate.
  • Campo 12: spazio a disposizione dell’ufficio o ente richiedente per la descrizione del codice tributo.
  • Campo 13: l’importo deve essere sempre compilato con indicazione delle prime due cifre decimali, arrotondate per eccesso o per difetto al centesimo più vicino.
  • Campo 14: va compilato da parte del versante solo nei seguenti casi: per l’imposta sulle assicurazioni contro la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore (esclusi i ciclomotori) indicare la sigla automobilistica della provincia in cui ha sede il P.R.A. di iscrizione del veicolo o, per le macchine agricole, della provincia di residenza dell’intestatario della carta di circolazione; per la sanzione pecuniaria relativa al CSSN utilizzare la codifica indicata nella tabella D della Scheda dell’Agenzia delle Entrate.

In ogni caso, per avere una guida più completa alla compilazione del modello F23, è possibile consultare la scheda apposita presente sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

In caso di dubbi o difficoltà nella compilazione del modello, oltre alla guida messa a disposizione online, è possibile rivolgersi ad un intermediario abilitato, come un commercialista o un consulente fiscale.

Per quali pagamenti usare il modello F23

Il documento va utilizzato per una serie di pagamenti ben individuati, ovvero i seguenti:

  • Registrazione di atti, pubblici o privati.
  • Registrazione di atti giudiziari.
  • Tributi autoliquidati collegati alla successione.
  • Somme accertate Conservatorie.
  • Depositi per rilascio certificati.
  • Certificazione/Formalità/Ispezione ipotecaria.
  • Pagamenti relativi ad attività del Demanio.
  • Pagamenti relativi ad attività delle Dogane.

Come e dove si può pagare il modello F23?

Per effettuare il pagamento del modello F23 è possibile rivolgersi a qualsiasi concessionario della riscossione, banca o ufficio postale, indipendentemente dal domicilio fiscale del versante o dall’ubicazione dell’ufficio o dell’ente che ha richiesto il pagamento.

È importante notare che il modello va compilato a cura di chi effettua il pagamento solo se si tratta di “autoliquidazione” o di pagamento effettuato spontaneamente. In tutti gli altri casi, il modello viene precompilato dall’ufficio o dall’ente che richiede il pagamento e inviato al contribuente insieme all’atto cui si riferisce.

Prima di effettuare il pagamento, è opportuno verificare la correttezza dei dati riportati nel modello, in modo da evitare eventuali errori che potrebbero comportare sanzioni o ritardi nel pagamento stesso.

Le differenze tra F23 e F24

Il Modello F23 e il Modello F24 sono utilizzati per il pagamento delle tasse, ma con alcune differenze importanti. Mentre l’F23 è utilizzato per il pagamento di imposte di registro relative a contratti di comodato gratuito, l’F24 viene utilizzato per il pagamento di imposte e contributi previdenziali.

Ad ogni modo, è importante prestare attenzione alla scelta del modulo corretto, altrimenti il pagamento potrebbe non andare a buon fine e il contribuente potrebbe risultare inadempiente.

Va tenuto presente che con entrambi i moduli non è possibile effettuare direttamente pagamenti come l’assicurazione o la rata del mutuo, ma solo le imposte e le tasse collegate. In genere, l’F24 è il modulo più utilizzato in quanto copre un’ampia gamma di imposte e contributi, mentre l’F23 è riservato ai casi specifici visti sopra (imposte di registro, imposta ipotecaria, imposta catastale, canoni per concessioni demaniali, sanzioni inflitte dal giudice, sanzioni amministrative).

A differenza del Modello F24, tuttavia, il Modello F23 non prevede il meccanismo di compensazione.

Il Modello F24 viene utilizzato principalmente per il pagamento di imposte e contributi previdenziali. Con questo modulo è possibile pagare, ad esempio:

  • L’IVA, l’IMU, l’IRPEF.
  • Le tasse automobilistiche.
  • I contributi INPS e INAIL.
  • Le imposte sulle successioni e donazioni. Inoltre, con l’F24 è I tributi locali come la TASI, la TARI e la COSAP.

È importante prestare attenzione alla compilazione del modello, indicando correttamente il codice tributo relativo all’imposta che si intende pagare.

Paghiamo le tasse ogni anno e ci occupiamo di faccende fiscali, anche se non sempre è una cosa piacevole da fare. Tuttavia, rientra nel dovere di ogni cittadino contribuire al finanziamento dei servizi pubblici che ci vengono offerti.

In caso di dubbi è sempre meglio chiedere supporto e consigli ai professionisti del settore, agli uffici di consulenza fiscale o agli enti preposti, per evitare errori che potrebbero causare problemi e sanzioni. E anche per dormire sonni più tranquilli.

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