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Come posizionare un'autoclave: tutti i consigli pratici

L'autoclave diventa indispensabile nei periodi in cui l'impianto idrico ha scarsa pressione a causa della maggiore richiesta d'acqua. Ecco come installarla correttamente

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Installare un impianto con autoclave è, in molti casi, l’unica soluzione per sopperire alle difficoltà del servizio idrico. Soprattutto nelle zone meno ricche di acqua può succedere che, nel periodo estivo, l’impianto di approvvigionamento non abbia pressione o acqua sufficienti. Trattandosi di un servizio basilare per abitazioni, palazzi ed uffici, di norma, si interviene installando un’autoclave.
I modelli disponibili sul mercato hanno peso e dimensioni diverse, dettati dal numero di utenze da rifornire e dalla capacità totale necessaria. Un fattore da considerare, prima di installare l’autoclave, è la modalità di aspirazione dell’acqua.

La normativa, infatti, vieta il collegamento diretto all’impianto idrico. Quindi, nel caso in cui sia disponibile un pozzo, può essere usato per riempire l’autoclave. Negli altri casi, è bene sapere, che sarà necessaria l’alimentazione da una pre-autoclave o da un recipiente di riserva, in base a quanto stabilito dal Comune di appartenenza. Pertanto, quando l’autoclave è utilizzata per soddisfare le esigenze di un intero condominio, di solito viene collocata nel semi-interrato. La base di cemento dell’edificio è l’ideale per sorreggere l’impianto, non ci sono particolari problemi di spazio ed il rumore generato dal funzionamento viene attutito dal locale di installazione.

Con questo posizionamento è opportuno prevedere un invaso che accolga l’acqua in eccesso ed una pompa idrovora automatica, nel caso si verifichino guasti improvvisi. Spesso accade, però, che gli inquilini dei piani inferiori, non abbiano necessità di usare l’autoclave. La pressione dell’acqua diminuisce all’aumentare dell’altezza dell’edificio, per cui talvolta il problema è a carico solamente dei locali più elevati. In questi casi, è possibile installare un’autoclave sul terrazzo. In commercio esistono autoclavi monoblocco, che contengono tutto l’impianto in un’unica struttura.

Hanno ingombri e peso ridotti, e possono essere installati anche in soli 2 metri cubi.
Determinare il volume e la capacità dell’autoclave, non è semplice. Questi dati non dipendono solamente dalla quantità di acqua necessaria alle utenze, ma soprattutto dalla portata che il dispositivo deve generare e dalla pressione da sviluppare per il corretto funzionamento. Pertanto, tali valori possono essere calcolati solamente da un tecnico esperto, che abbia modo di valutare lo stato dell’impianto idraulico esistente e delle esigenze da soddisfare.

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