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Come si formano i tornado?

I tornado sono spesso definiti come il fenomeno atmosferico più distruttivo. Ecco come si formano

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In Italia sono chiamate trombe d’aria ma il termine più corretto, quello usato anche dai meteorologi, è tornado. Si tratta di un fenomeno atmosferico consistente in un vortice d’aria che parte dal terreno e risale verso l’alto fino a terminare in una nuvola.

Venti fino a 500 km/h

Per capire quanto violento possa essere un tornado è sufficiente considerare che si tratta del fenomeno fisico nell’ambito del quale il vento raggiunge le velocità maggiori. Nei casi più estremi si parla di picchi di 500 chilometri orari, concomitanti con correnti ascensionali dell’ordine dei 250 – 300 chilometri orari, in grado di sollevare da terra oggetti anche pesantissimi come le automobili.

I tornado sono tipici delle pianure centrali degli Stati Uniti (a est delle Montagne Rocciose) e del Messico. Sebbene sia senz’altro in questi Paesi che si sono registrati gli eventi più distruttivi, i tornado possono verificarsi anche in Italia, in particolare nella Pianura Padana.

Ecco come si forma un tornado

In presenza di un temporale si formano accanto alle correnti discensionali che contengono la pioggia, correnti ascensionali di aria calda e carica di umidità. A volte, al confine fra le due correnti, possono formarsi delle vere e proprie colonne d’aria che risale a grande velocità verso l’alto. La superficie coperta da queste colonne è di solito molto limitata (qualche decina di metri quadrati) e l’aria che le occupa tende a formare una zona di bassa pressione che richiama ulteriore aria alla quale viene impressa una notevole velocità di rotazione.

E appunto “una violenta rotazione di una colonna d’aria in contatto con il suolo che scende da un temporale” è la definizione di tornado data dal National Weather Service. Per misurare l’intensità dei tornado si utilizza la scala Fujita, dal grado più basso (F0), per velocità massime attorno ai 100 chilometri orari, a quello più alto (F5), per velocità del vento fino a 500 chilometri all’ora.

I tornado in Italia

Le condizioni ottimali per la formazione di un tornado sono l’alta temperatura del terreno e alti livelli di umidità concomitanti con la presenza di aria secca e più fredda ad alta quota. In Italia, i tornado possono formarsi nella Pianura Padana nei mesi estivi quando su un’area di alta pressione si abbatte un fronte freddo proveniente dalle Alpi.

In questo caso possono originarsi temporali molto violenti dove non si può escludere la formazione di una zona di bassa pressione che, di fatto, è all’origine della formazione di un tornado. In genere, i tornado italiani non raggiungono i livelli di quelli americani, rimanendo al massimo entro il grado F3 della scala Fujita. Molti meteorologi ritengono però che i tornado nel nostro Paese siano destinati nei prossimi anni a presentarsi in forme sempre più violente e distruttive in conseguenza degli squilibri climatici dovuti al riscaldamento globale.

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