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Dimenticate le impronte digitali, userete il battito cardiaco

In un futuro non troppo lontano verrà usata l'impronta del battito cardiaco come chiave per sbloccare telefoni, porte, pc

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Talvolta si dice che due cuori battano all’unisono, ma non è mai così: ogni battito cardiaco è diverso dall’altro, ogni cuore ha una voce diversa dalle altre, che la rende -e ci rende- unici e riconoscibili. Molti strumenti di alta tecnologia già utilizzano l’impronta del nostro battito come chiave di accesso, oppure per scansionarlo e ottenere dati sul nostro stile di vita.

E’ il caso di alcuni prodotti Apple e degli ormai sempre più diffusi braccialetti hi-tech, perfetti per registrare i dati ottenuti da performance sportive o anche da una semplice passeggiata. Tuttavia, alcuni ricercatori americani sostengono che il battito cardiaco si diffonderà presto come l’impronta di identificazione principale per gli esseri umani.

Perché il battito cardiaco sostituirà le impronte digitali

Può sembrare strano ma un battito cardiaco è più unico dell’impronta digitale, anche se può recare problemi all’accesso per via del cambio di ritmo e delle anomalie nella frequenza che lo influenzano quando proviamo determinate emozioni. Ma questo metodo ha già rivali che si posizionano solidi all’interno del mercato mondiale: lo sblocco tramite impronte digitali o scansione dell’iride si sta diffondendo rapidamente all’interno degli smartphone di ultima generazione e si sta rivelando efficacie e apprezzato dal pubblico.

Il vero vantaggio dell’uso del battito cardiaco è la bassa quantità di energia che serve per scansionarlo, molta meno di quella necessaria a “leggere” le nostre impronte digitali o il nostro occhio. Questo è quello che sostiene Zhanpeng Jin, uno dei responsabili della ricerca portata avanti dalla Birmingham State University di New York, che sta studiando le possibilità della “impronta cardiaca“.

Il “Nymi Band”, fondamentale per la scansione del battito cardiaco

Il “Nymi Band” è un comodo dispositivo portatile, un braccialetto hi-tech simile a quelli già sul mercato da circa tre anni. Tramite il suo utilizzo è già possibile utilizzare il battito cardiaco per sbloccare alcuni dispositivi Apple di ultima generazione.

Teoricamente sarebbe sufficiente rendere smartphone, tablet o pc compatibili con i dati inviati tramite Bluetooth da questo bracciale per utilizzare già ora il battito cardiaco come chiave di accesso. Ma, come già accennato, questo tipo di tecnologia necessita dei passi avanti rapidi e decisi per poter sorpassare il già dilagante utilizzo degli scanner di impronte digitali e iridi.

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