Don Matteo e Montalbano: serie tv tutte italiane di grande successo

Don Matteo e Montalbano, due delle serie tv più longeve del panorama televisivo italiano, continuano a riscuotere un grande successo, secondo voi quali sono i motivi?

17 Marzo 2016

Solitamente si crede che le fiction italiane non raggiungano nemmeno lontanamente il successo delle ben più nobili serie tv statunitensi. Anche se questo è in parte vero, esistono delle eccezioni: ″Don Matteo″ e Il Commissario Montalbano ne sono ottimi esempi. Stagione dopo stagione, questi due prodotti della televisione nostrana continuano a mietere successi e a tenere incollati ai teleschermi un numero davvero impressionante di italiani.

L’ultima puntata della serie del commissario più famoso di tutta la Sicilia ne ha conquistati 10.700.000 e le avventure del celebre parroco-investigatore (in prima serata, a fasi alterne, da ormai 16 anni) raccolgono una media di 7.500.000 spettatori a episodio. Viene spontaneo, quindi, chiedersi cosa si nasconda dietro questa longevità così inconsueta per la televisione italiana. Nel caso de ″Il Commissario Montalbano″, molti sostengono che il segreto del suo successo sia dovuto alla sua paternità illustre.

L’autore dei libri da cui è tratta la fiction di Rai Uno è, infatti, il prolifico e carismatico Andrea Camilleri, in grado di garantire a questa produzione personaggi affascinanti e trame ben costruite. Secondo altri, entrambe le fiction sono rese preziose dall’alto livello degli attori che vi partecipano: non solo i protagonisti, Luca Zingaretti e Terence Hill, si identificano totalmente con i loro personaggi, ma anche i loro comprimari sono ormai scolpiti nell’immaginario collettivo. Tra questi spiccano: Nino Frassica (mitico maresciallo dei carabinieri e amico di Don Matteo) e Mimì Augello (secondo in grado al commissariato di Vigata, città della Sicilia, nata dalla penna di Camilleri).

Un’altra versione, tuttavia, sostiene che a premiare le due serie tv sia la semplicità: entrambe, infatti, rimandano ad uno schema narrativo piuttosto essenziale. I buoni, in grado di resistere alla corruzione e all’immoralità, vincono sempre sui cattivi, spesso facilmente riconoscibili. In un panorama televisivo che, spesso, si contraddistingue per sensazionalismo e clamore mediatico, Salvo Montalbano e il parroco di Gubbio sono due figure rassicuranti per il telespettatore.

Probabilmente la capacità di trattare temi cari alla cronaca e all’attualità, senza cedere alla violenza e alla banalità, è il loro definitivo asso nella manica.

E voi chi preferite, Montalbano o Don Matteo? Scrivetelo qui sotto nei commenti!

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