È morto il fumettista giapponese Jirō Taniguchi

Il fumettista Jirō Taniguchi, celebre per i manga minimali, è venuto a mancare al termine di una lunga malattia

13 Febbraio 2017
Fonte: Wikimedia

Jirō Taniguchi, noto fumettista giapponese, è morto a sessantanove anni, al termine di una lunga malattia. A darne l’annuncio è la stessa casa editrice francese Casterman che ne pubblica i lavori. L’artista viene ricordato dal mondo del fumetto per i suoi manga più celebri: The walking man, The summit of the gods e The magic mountain.

Jirō Taniguchi è nato a Tottori, il suo primo fumetto è datato 1970, da lì una lunga carriera che l’ha portato a sviluppare uno stile ibrido fra cultura dell’illustrazione orientale e europea. Nel 2015 aveva ricevuto il riconoscimento più importante al Festival di Angoulême.

Gli esordi

La carriera di Jirō Taniguchi inizia negli anni settanta. Il disegnatore, trasferitosi a Tokyo dalla città natale, decide di diventare un professionista dell’illustrazione. Dopo un periodo come assistente di Kyota Ishikawa, pubblica le sue prime storie: Kurorohorumo e Kareta heya. L’anno successivo riceve il premio Big Comic con Tōi koe.

Da qui, il crescente successo che già nel 1975 gli regala la possibilità di avere una serie tutta sua Namae no nai dobutsutachi. Al termine del decennio è un autore indipendente apprezzato da diverse case editrici del Sol Levante. Jirō Taniguchi è, di fatto, uno degli artisti del fumetto più importanti della sua generazione e si prepara per affermarsi a livello globale.

Il successo e lo stile ibrido

Dal 1980 agli anni 2000, Taniguchi costruisce una carriera solida fatta di collaborazioni importanti con scrittori e case editrici. Il suo tratto viene apprezzato in patria e all’estero, soprattutto in Francia, dove viene subito accolto come un artista di tutto rispetto. Le sue storie attraversano diversi generi toccando il mondo della boxe, la fantascienza, il romanzo giallo e quello drammatico.

Sebbene i manga tradizionali giapponesi siano stati la sua prima passione, Jirō Taniguchi finisce con lo studiare lo stile europeo dell’illustrazione e fa propri il minimalismo delle strisce e il tratto asciutto. Taniguchi non si allinea con i canoni del fumetto nipponico main stream e questo implica una perdita di consensi in patria. Tuttavia, l’ibridazione europea gli permette di affermarsi in tutto il mondo come uno dei fumettisti più importanti di sempre.

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