Il mistero delle lune di Marte forse ha trovato una spiegazione

Il mistero delle lune di Marte: forse non si tratta di asteroidi ma di corpi celesti rimasti nell'orbita del pianeta rosso dopo una forte collisione

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L’origine delle lune di Marte ha sempre rappresentato un mistero per il mondo della scienza e ha affascinato centinaia di astronomi. Deimos e Phobos, questi i nomi delle lune marziane, sono infatti due satelliti molto piccoli e dalla forma irregolare simile ad un grande sasso, molto diversi dalla nostra cara Luna. Queste caratteristiche hanno spinto gli astronomi ad ipotizzare che si trattasse di asteroidi “catturati” dal pianeta rosso e incorporati nella sua orbita. Oggi, però, questo scenario lascia il posto ad una nuova ipotesi sulla nascita dei due piccoli satelliti.

Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Nature Geoscience e prodotto dalla collaborazione tra ricercatori francesi, giapponesi e belgi, ha cercato di dare una risposta ai quesiti rimasti irrisolti circa il mistero delle lune di Marte. L’ipotesi dell’asteroide casualmente passato nei pressi di Marte è sempre risultata stiracchiata per molti astronomi soprattutto perché non ci si spiegava come il pianeta avesse potuto attirarlo a sè. Inoltre le due lune presentano un’ orbita perfettamente circolare e un moto sincronizzato a quello di Marte. Secondo il nuovo studio, una spiegazione più plausibile sarebbe che le due lune sono soltanto i resti originati dall’impatto di Marte con un altro corpo celeste.

Il team di ricercatori ha condotto quasi 300 esperimenti di simulazione dell’impatto cosmico per confermare la nuova ipotesi. I risultati mostrano che la collisione tra Marte e un corpo celeste avrebbe portato alla formazione di numerosi detriti, che in seguito si sarebbero aggregati generando una o più grandi lune. La forza di attrazione gravitazionale esercitata dalle maree avrebbe poi fatto disintegrare le lune facendone precipitare i resti sul pianeta. Deimos e Phobos, invece, sarebbero rimaste ancora in orbita in quanto sono sufficientemente lontane per sfuggire alla forza di attrazione.

Purtroppo, lo stesso destino delle lune iniziali ben presto toccherà anche a Phobos. Ogni anno, infatti, la sua orbita si avvicina di 2 cm al pianeta rosso e quando arriverà al punto di frantumazione si disintegrerà precipitando a sua volta. La nuova ipotesi sembra aver dato una spiegazione al mistero delle lune di Marte ed è stata accolta positivamente anche da scienzati che non hanno preso parte alle simulazioni. Per la conferma definitiva bisogna attendere solo il 2020, anno in cui avrà inizio una missione giapponese con il lancio di una sonda su Phobos.

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