Fonte: Pixabay

Il mondo delle moto enduro: passione e abilità

Guidare una moto enduro o semplicemente seguire le gare motociclistiche presuppone una passione per un mezzo di trasporto suis generis

Pubblicato:

La moto enduro, con la sua storia, fa parte di un mondo distinto rispetto a quello delle normali moto da strada. Per questo è necessario avere le giuste informazioni prima di poterne guidare una. Le caratteristiche fondamentali di una moto enduro sono gli ammortizzatori lunghi e i battistrada dei pneumatici più ruvidi rispetto a quelli delle moto da strada.

La definizione della moto enduro (endurance che in inglese significa resistenza e duro dallo spagnolo) richiama la grande affidabilità che queste moto devono dimostrare su terreni accidentati e sulle lunghe distanze, se paragonate alle normali moto da strada. Solitamente queste moto vengono impiegate per gare che si svolgono su strade come mulattiere o sterrate, anche in condizioni meteo avverse: in queste condizioni i piloti, messi a dura prova, devono dimostrare grande abilità di guida e capacità di gestione del mezzo, anche in condizioni sfavorevoli.

Nonostante le gare di enduro si svolgano solitamente su terreni accidentati, le moto sono omologate anche per transitare su strada: questo significa che possiedono in dotazione ciò che viene richiesto, compresi i dispositivi di sicurezza. L’enduro, per le sue caratteristiche, può definirsi come mezzo di trasporto ibrido, che accorpa le peculiarità di una normale moto su strada, con quelle di una moto specializzata, come ad esempio la motocross. Dunque se da un lato l’enduro ha le carte in regola per essere guidata su strada, d’altro canto ha alcune caratteristiche tecniche della motocross.

Per definire meglio questa ibridazione, ad esempio la posizione della sella della moto enduro è la stessa della motocross e impone al conducente una seduta eretta, che lascia piegare agevolmente le ginocchia e risulta idonea a terreni scoscesi. Per quanto riguarda la velocità, a differenza di una motocross, che va ad alta velocità anche su terreni accidentati, la enduro è allestita per poter sostenere viaggi di lunga distanza, quindi mostra una certa stabilità, che corrisponde alla minor velocità raggiungibile e ad un maggior peso del mezzo.

Le caratteristiche attuali della moto enduro sono il risultato di un’evoluzione storica. In passato la normale moto da strada era oggetto di trasformazioni e adattamenti che ne permettessero l’uso su strade scoscese da parte di curiosi dilettanti, che volevano avere un mezzo a due ruote con scarico rialzato, in seguito dotati di pneumatici idonei alle condizioni avverse. Il modello di moto intermedia era detta Scrampler. La svolta evolutiva avviene nel 1975, quando viene realizzata e commercializzata la Yamaha XT 500, e nel 1977 nasce il termine Enduro.

Successivamente la moto enduro è stata oggetto di un processo di miglioramento per avere una guida fuori strada ottimale, affidabile anche nelle condizioni meteorologiche e di terreno incerte ed avverse: manto bagnato e scivoloso, attraversamento di corsi d’acqua, pendenze notevoli e quant’altro. Si citano a questo proposito i primi modelli realizzati per le gare sportive: la KTM 525 EXC Racing, la GasGas EC 300 o la Husqvarna TE 510. Ancora oggi sono largamente diffuse ed usate la Yamaha WR 450 F e la Honda XR650R.

Attualmente esistono diversi tipi di enduro: i modelli rally, studiati per le gare di lunga distanza, denominate Rally Raid. Esempi di queste enduro sono la “Rally Parigi-Dakar”, la “Baja 1000” e la KTM 640 Adventure. I modelli da viaggio sono simili a moto da strada, che possiedono grandi serbatoi, che permettono discreta autonomia per lunghi viaggi, come le moto Allrounder. Tra queste enduro ricordiamo i modelli più diffusi oggi: la Yamaha XTZ 750, la Honda Varadero, la Suzuki XF 650 Freewind, la Suzuki DL 650 V-Strom, l’Aprilia Pegaso 650, la Honda Africa Twin 750 e la BMW GS.

più popolari su facebook nelle ultime 24 ore

vedi tutti