Nuovo record mondiale di velocità in bici.

Non è stato stabilito al Giro d'Italia o al Tour de France, ma in Nevada dove il mezzo progrettato dall'ingegnere aeronautico canadese Todd Reichert, in collaborazione con l'Università di Toronto, ha raggiunto l'incredibile velocità di 142 chilometri orari.

Il primato è stato stabilito in Nevada durante l'annuale World Human Powered Speed Challenge: polverizzata la precedente velocità di 138,45 chilometri del 19 settembre del 2015.

La bicicletta concepita da Reichert ha ben poco a che vedere con una normale due ruote: il guscio che la riveste, isolandola da vento, polvere, pioggia e qualsiasi turbolenza, è aerodinamicamente perfetto e le dà un aspetto quasi spaziale.

Per quanto estrema, si tratta comunque di una bici a tutti gli effetti, spinta dalla sola forza umana e senza i motori di cui si è purtroppo parlato nel mondo agonistico negli ultimi mesi.

Dopo la squalifica di Franke van der Driessche il 30 gennaio scorso in una gara di ciclocross per professionisti per "doping meccanico", anche in Italia è esploso un nuovo caso in occasione del campionato nazionale della montagna Open sui 13 km (872 metri di dislivello) da Bobbio al Passo Penice. Lo riporta la Provincia Pavese.

Il vincitore della gara amatoriale, che ha seminato tutti sulla salita finale, sospettato dell’uso “di una bicicletta impropria” e convocato dai giudici di gara per un esame approfondito della sua bici, si sarebbe allontanato disdegnando ogni tipo di controllo tecnico. I giudici, obbligati dall'Uci ad effettuare controlli a campione sui mezzi meccanici,  sono stati così costretti ad estrometterlo dall’ordine d’arrivo in attesa di ulteriori sanzioni e squalifiche, e a privarlo della maglia tricolore in palio ed alla restituzione dei premi di classifica. 

La squalifica è arrivata dopo le testimonianze di diversi atleti e alcune sequenze fotografiche della bicicletta incriminata.