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Insonnia e sonno riparatore, il giusto riposo è tutta salute

Il sonno riparatore protegge il cervello mantenendo in buona salute il sistema nervoso. Sconfiggere l'insonnia è dunque importante per la prevenzione delle malattie

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Chi soffre di insonnia sa bene quanto questo problema possa incidere sul benessere psicofisico delle persone. Un sonno di buona qualità svolge una funzione riparatrice sul sistema nervoso centrale, favorendo il consolidamento della memoria e la riparazione cellulare: in questo modo possono essere prevenute numerose malattie. Dormire almeno 7-8 ore per notte, infatti, riduce l’atrofia cerebrale in aree fondamentali per i processi cognitivi e per l’apprendimento.

Un sonno adeguato permette, inoltre, di mantenere in buona salute il sistema cardiovascolare ed il sistema immunitario. Un recente studio ha dimostrato come, durante il sonno, venga stimolata la produzione delle cellule che formano la guaina mielinica, la cui carenza determina il rallentamento degli impulsi nervosi, con possibili problemi a livello sensoriale e motorio. Il sonno rappresenta un bisogno vitale fondamentale per l’uomo: privarsene può, quindi, comportare gravi danni per la salute.

In particolar modo, l’insonnia è associata a disturbi della memoria, soprattutto in età avanzata: il sonno, infatti, si dimostra un fattore protettivo importante contro il decadimento cognitivo dovuto alla senescenza. In Italia, oltre 9 milioni di individui soffrono di insonnia in maniera cronica, mentre il 45% della popolazione è affetto da disturbi del sonno occasionali e transitori. Talvolta l’insonnia si presenta con una marcata difficoltà ad addormentarsi: questo tipo di manifestazione è generalmente transitorio e, pertanto, desta minori preoccupazioni.

Il disturbo che maggiormente tende a cronicizzare riguarda, infatti, una diversa forma di insonnia, caratterizzata da numerosi risvegli notturni, che non permette di usufruire di un numero adeguato di ore di riposo. La mancanza di sonno rende, inoltre, instabili dal punto di vista emotivo e suscettibili anche agli stimoli più blandi, portando ad avere reazioni smisurate non consone ad una sana vita relazionale.

Ciò dipende da una eccessiva risposta agli input esterni da parte dell’amigdala, una zona del cervello che in genere si attiva solamente in situazioni emotivamente coinvolgenti. A causa dell’insonnia, il 20% della popolazione italiana assume farmaci ipnotici in maniera occasionale, mentre il 10% è costretto a farne un utilizzo protratto nel tempo.

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