Luca Abete, inviato di Striscia, diventa professore universitario

Luca Abete, inviato di Striscia la Notizia, è diventato professore all'Università di Parma

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Luca Abete, uno dei più famosi inviati di Striscia la Notizia, diventa professore universitario. Il giornalista, divenuto ormai un volto noto del tg satirico di Antonio Ricci, verrà presto insignito della carica di professore all’Università di Parma. La cerimonia si terrà il prossimo 9 marzo, nell’Aula Magna della struttura, dove il Magnifico Rettore conferirà il titolo di Professore ad Honorem in Linguaggio del Giornalismo a Luca Abete.

Il riconoscimento arriva dopo il grande successo del tour motivazionale #NonCiFermaNessuno, che sta portando Luca Abete in giro per l’Italia, el tentativo di aiutare tanti ragazzi in cerca della strada giusta da percorrere. “Siamo al terzo anno – ha raccontato – con l’obiettivo di formare, appassionare, stimolare e aggregare, attorno a un sentimento positivo, tutti gli studenti italiani che incontro”.

Proprio il suo ruolo di motivatore per le nuove generazioni, ha consentito a Luca Abete di diventare professore all’Università di Parma. “Nelle vesti di motivatore – ha raccontato -, dal 2014 ho raccolto intorno a me ben 70mila studenti con più di 35 tappe, 300 ore di eventi e 100 ore di lezione in aula dando vita a una community online di 17mila studenti”.

La terza edizione del tour di Luca Abete avrà come tema: “Ricerca la fortuna che è in te” ed ha come obiettivo quello di ricordate a tutti i giovani come sia importante non scoraggiarsi mai davanti alle difficoltà che la vita spesso ci mette davanti, ma cercando di trovare l’aspetto positivo degli insuccessi, migliorandosi e crescendo. Insomma: Abete suggerisce di imparare a costruire da soli la propria fortuna partendo dagli insuccessi.

“Questo progetto è nato dopo una sperimentazione di un paio d’anni – ha svelato Luca Abete, che da dieci anni inviato di Striscia la Notizia – durante i quali ho tenuto degli incontri sporadici per capire se effettivamente potesse funzionare. Ancor prima che il progetto nascesse, erano tanti i messaggi che mi arrivavano il giorno dopo in cui le persone mi dicevano semplicemente grazie”.

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