Le bizzarre origini di 11 tradizioni matrimoniali

Gli elementi tradizionali di un matrimonio hanno origini antiche e spesso bizzarre: eccone alcune!

9 Gennaio 2017
Fonte: Pixabay

Ci sono elementi che sono parte integrante della tradizione di un matrimonio, che per noi oggi sono irrinunciabili e ai quali attribuiamo un significato preciso: vediamo però da dove hanno origine alcune di queste usanze.

Dall’abito bianco al bouquet: tradizioni che non sono quel che sembrano

L’abito bianco è forse l’elemento più a lungo sognato del giorno del matrimonio: la tradizione vuole che sia bianco in segno di purezza della sposa, ma in origine non era così. Fu una semplice scelta di stile di Anna di Bretagna, che scelse il bianco per il suo terzo matrimonio, con Re Luigi XII di Francia nel 1499.

L’origine del bouquet risale, invece, all’epoca della Peste Nera nel 130o, quando si percorreva la navata con un mazzolino composto di aneto e aglio per cacciare gli spiriti maligni che causavano l’epidemia. Con la fine del contagio, le spose mantennero l’usanza ma preferirono erbe più profumate.

Anche il velo da sposa, ai tempi dei Greci e dei Romani, aveva lo scopo di scacciare gli spiriti maligni. Secondo altre teorie, invece, l’uso è da ricollegare al voler impedire che lo sposo vedesse la sposa prima dell’inizio della funzione e non potesse scappare (se non soddisfatto del suo aspetto).

Il fatto che la sposa venga accompagnata all’altare dal padre potrebbe rimandare al passaggio di proprietà della donna dal padre al marito, ma potrebbe anche dipendere dal fatto che la sposa non vedeva bene -essendo i veli di una volta fatti dei materiali più vari- e poteva quindi aver bisogno di una guida.

Dal testimone alla torta nuziale, alla luna di miele

L’annuncio di nozze e l‘anello di fidanzamento risalgono entrambi all’inizio del 13° secolo: il primo deriva dall’annuncio che andava fatto alla chiesa e che venne stabilito dalla Chiesa cattolica per evitare matrimoni in segreto. Il secondo, invece, ebbe origine quando la Chiesa ritenne che fosse necessario un periodo più lungo tra la decisione di sposarsi e le nozze; durante quel periodo, l’essere promessi doveva essere evidente in qualche modo e a questo scopo venne scelto l’anello: solo negli Anni ’30 del secolo scorso si diffusero i diamanti.

La figura del testimone risale all’epoca romana, quando doveva concretamente guadagnarsi il ruolo dimostrando di essere il migliore, ovvero il più adatto a difendere la coppia da eventuali interruzioni durante la cerimonia. Di epoca romana è anche l’uso di portare la sposa in braccio oltre la soglia di casa, per difenderla dall’attacco di spiriti maligni.

Le lattine attaccate alla macchina dei neo-sposi risalgono al Mississippi del 1600, quando i coloni francesi avevano l’abitudine di celebrare rumorosamente lo sposo. Durante i festeggiamenti, è immancabile anche la torta: durante il Medioevo era formata da fagioli dolci, oltre i quali gli sposi dovevano riuscire a baciarsi per simboleggiare la fortuna che avrebbe avuto il loro matrimonio.

Dopo ogni matrimonio è immancabile la luna di miele: durante il 5° secolo gli sposi festeggiavano con abbondanti dosi di idromele durante tutto il primo ciclo lunare e dopo le nozze  proprio da questa usanza proviene il nome di questa diffusissima tradizione.

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