L'uomo pagato per fare l'eremita

Addio alla civiltà, addio agli agi della vita moderna, addio a tutto: un uomo sceglie di fare l’eremita. Solitudine sì, ma in cambio di denaro

9 Maggio 2017
Fonte: Twitter

Viene dal Belgio e si chiama Stan Vanuytrecht l’uomo che, a breve, diventerà l’unico abitante dell’eremo di Saalfelden, in Austria, regione di Salisburgo. 1400 metri di quota sopra il livello del mare, panorami montani unici, aria priva di inquinamento (almeno è così che ce la si immagina in un posto del genere) e, soprattutto, un unico grande protagonista: il silenzio.

Uomini che non temono la solitudine

L’eremo è rimasto sotto la custodia di un sacerdote per circa un anno, ovvero fino al novembre del 2016, quando l’uomo decise di tornare nella popolosa Vienna, non si sa per motivi personali o per raggiunto limite di sopportazione. Prima di lui, era stata la volta di un monaco benedettino, che aveva resistito per circa dieci anni.

“More loneliness”, cantava Sting con i Police, “than any man could bear”: più solitudine di quanta un uomo possa sopportarne. Vivere nell’eremo di Saalfelden, infatti, non si presenta come un impegno leggero, tant’è che il comune, dopo l’abbandono dell’ultimo guardiano, ha deciso di pubblicare un vero e proprio annuncio di lavoro.

Cercasi custode dell’eremo di Saalfelden

Cercasi “uomo dalla profonda fede cristiana che abbia a cuore la preghiera, la meditazione e la ricerca del sacro”. Così recitava il testo dell’annuncio pubblicato dal comune di Saalfelden. Non c’è promessa di un vero e proprio stipendio, piuttosto di potrebbe parlare di un rimborso spese, forse di un’indennità.

Soldi a parte, però, alla non certo allettante proposta hanno risposto una cinquantina di persone e, fra queste, una ha avuto la meglio su tutte. Si tratta proprio di Stan Vanuytrecht, età 58 anni, cittadinanza belga, occupazione attuale pensionato. “Quando ho letto dell’eremo a Saalfelden, ho pensato: questo è il mio posto, è qui che voglio essere”. Quando si dice il destino.

Vanuytrecht, l’uomo eremita

Vanuytrecht ha un curriculum che pare cucito su misura per il ruolo del solitario custode di Saalfelden. L’uomo è stato infatti un ufficiale artigliere dell’esercito del Belgio, un ingegnere presso una società elettrica, un paramedico volontario, ha studiato da sacerdote e, tre anni fa, è diventato diacono. Nel tempo libero, inoltre, visita prigioni e ospedali psichiatrici per cercare di portare conforto a coloro che si trovano in quelle strutture.

“Ci piace la sua personalità”, ha dichiarato il sindaco di Saalfelden commentando la scelta di Vanuytrecht, “emana calma e dà l’impressione di avere un carattere centrato e robusto”.

Da aprile a novembre da solo a Saalfelden

Il nuovo custode ha raggiunto l’eremo di Saalfelden lo scorso aprile e se ne andrà a novembre, quando scadrà il suo incarico. Tutto da capire se sceglierà di rimanere ancora oppure no. L’uomo si è mostrato sicuro di sé, spiegando come tutte le sue passate esperienze rappresentino un vero e proprio “vantaggio per un eremita”.

E’ convinto, insomma, non solo di poter resistere, ma di avere raggiunto l’obiettivo vero della sua vita. La sua principale occupazione, nei prossimi mesi, sarà quella di accogliere pellegrini ed escursionisti che dovessero transitare in zona, per fornire loro riparo e conforto. Già, perché, per quanto possa sembrare paradossale, per un eremita “è importante essere in grado di ascoltare”, come ha fatto notare lo stesso Vanuytrecht.

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