Mangereste in un piatto di 'merdacotta'?

Apre a Castelbosco (in provincia di Piacenza) il Museo della Merda, un luogo in cui il letame è protagonista delle creazioni

12 Aprile 2017
Fonte: Instagram

Lo humor infantile forse non fa per voi, ma in questo caso non c’entra davvero nulla. Nasce a Castelbosco, in provincia di Piacenza, il primo Museo della Merda e i piatti in merdacotta sono una delle attrattive principali. Il suo fondatore, Gianantonio Locatelli, ha voluto realizzare un luogo che potesse esprimere il potenziale degli escrementi.

Il concetto che sta alla base del museo è ovviamente l’ecologismo. La prassi del riciclo ha ormai sfondato le barriere della società. Riciclare non è più un comportamento di nicchia almeno da qualche decennio. Nel caso specifico, l’idea è quella di portare all’estremo il riciclo riutilizzando anche gli escrementi che sono, fra le altre cose, materiale energetico.

Il Museo della Merda e Locatelli

Il Museo della Merda apre dunque a Castelbosco, in una delle stanze del castello medievale del paese. E’ stato stimato che verranno preservati circa  100.000 Kg di letame di mucca trasformati in oggetti. Dai piatti in merdacotta  fino a tavoli e vasi. Inoltre, saranno esposti quadri dipinti attraverso escrementi liquidi. Tutto ciò per dimostrare il potenziale delle feci.

Gianantonio Locatelli spiega appunto che l’idea è quella di dimostrare l’utilità degli escrementi. La sue aziende agricole, sparse per tutta l’area del piacentino, sono al centro della filiera della produzione di Grana Padano. Le mucche di Locatelli producono, oltre alle tonnellate di latte al giorno, anche 55,000 Kg di letame. Malgrado gran parte venga utilizzato per la concimazione, ne resta comunque molto da impiegare in altri modi. Ecco dunque l’idea del museo.

Il riciclo all’estremo

Passato il consumismo radicale degli anni ottanta e novanta, ci stiamo ormai accorgendo che riciclare non è solo necessario per risparmiare risorse economiche, ma che è un atto dovuto verso noi stessi e il pianeta. Utilizzare le feci per produrre qualcosa di utile era l’ultima barriera verso il riutilizzo totale di ogni materiale.

Gli escrementi sono utilizzabili anche per la produzione di energia. Implementare un sistema che impieghi il loro potenziale per illuminare le nostre case risolverebbe un ampio spettro di problemi. Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. Anche gli escrementi. Tutto può ormai essere modificato in qualcosa di utile, anche le feci, da sempre considerate spazzatura.

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