Marijuana, piccola storia della pianta e sua diffusione

Storia della Marijuana e di come abbia fatto questa piccola piantina, accompagnata dalla cultura Rastafariana, a diffondersi in tutto il mondo

26 Aprile 2016

La storia della Marijuana ha origini abbastanza antiche, con tracce che risalgono anche all’epoca prima di Cristo. Infatti si pensa che la prima apparizione di questa pianta sia stata in Mongolia oltre 2000 anni prima della nascita di Cristo. Dalla Cina si è diffusa per tutta la civiltà orientale, passando dalla Corea, fino al Sud dell’Asia e, in particolare, in India, dove iniziò ad essere largamente utilizzata. Negli anni successivi prese piede anche nell’Est Europa, in particolare in Russia e in Ucraina, per poi arrivare in Gran Bretagna, in Olanda e in Germania intorno all’anno 1200 D.C.

Poco dopo la sua scoperta, la cannabis arrivò anche in America e, in seguito, venne diffusa anche in Africa. A questo punto la popolazione mondiale iniziò a farne un uso così massiccio che, nel 1917, iniziarono a renderla illegale. La prima regione ad adoperare questa misura restrittiva fu lo Utah, seguita da tutti gli Stati Uniti e, in seguito, anche dall’Inghilterra. Alla base di questa scelta c’era la convizione che i cittadini di origine messicana commettessero crimini brutali a causa dell’effetto della cannabis. Questo pensiero, oltre a causare il divieto di utilizzare e vendere la Marijuana, ha anche comportato un aumento del razzismo nei confronti delle minoranze.

Oggi molti dei miti sulla Marijuana sono stati sfatati e sono molte le regioni, specialmente in America, che ne stanno riconoscendo i reali effetti farmacologici. Intorno al consumo di cannabis si è creata una vera e propria cultura, il cui principale esponente e portavoce fu Bob Marley.
Si tratta del Rastafarianesimo, una fede religiosa basata sui principi del cristianesimo e sull’esaltazione della cultura etiope. Per i rastafariani la cannabis, oltre ad essere considerata un mezzo per alleviare il dolore, viene anche utilizzata come strumento meditativo che serve a raggiungere la pace dei sensi e a trovare il giusto equilibrio spirituale.

Nella stragrande maggioranza del globo la cannabis continua ad essere considerata illegale e c’è in atto una vera e propria guerra fredda tra i giovani e i rastafariani che richiedono la legalizzazione, e i conservatori che, invece, continuano a ritenerla pericolosa per la salute dell’individuo. Infatti, nonostante gli effetti deleteri che l’uso continuato di cannabis comporti siano abbastanza conosciuti, molti scelgono di fumarla e chiedono a gran voce che la loro cultura e il loro stile di vita venga rispettato.

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