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Milano, morto il titolare del Bar Basso, inventore del Negroni sbagliato

È morto a 86 anni Mirko Stocchetto, titolare dello storico bar Basso di Milano e celebre inventore del Negroni sbagliato

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È morto Mirko Stocchetto, titolare dello storico bar Basso di Milano, famoso per essere l’inventore del Negroni sbagliato. Stocchetto se n’è andato nella sua casa milanese a 86 anni dopo aver inventato uno dei cocktail più famosi al mondo.

Era stato proprio lui qualche tempo fa a raccontare la nascita del Negroni sbagliato nel lontano 1968 “Ai tempi c’era da lavorare, eravamo molto presi – aveva svelato – un cameriere mise la bottiglia di spumante Ferrari al posto di quella del gin, io ero di fretta e la presi. ‘È un giorno caldo, le ho fatto un Negroni più leggero’ dissi al cliente. ‘Come si chiama?’. ‘Si chiama Negroni Sbagliato”.

La sua carriera era iniziata a Venezia, dove era nato, presso il celebre Harrys’ Bar, poi era arrivato il primo bar a Milano a Porta Vigentina, nella metà degli anni ’60. Poco dopo aveva rilevato da Giuseppe Basso l’omonimo bar situato in via Plinio. Negli anni il locale era divenuto punto di ritrovo di architetti, designer e politici, ma anche di milanesi in cerca di un buon cocktail da assaporare, realizzato a regola d’arte.

“Il Bar Basso esisteva già dal 1935, ma con il signor Basso, appunto. Dopo la guerra lo aveva trasferito in questo bar, ma quando ci siamo conosciuti era ormai stanco – aveva ricordato in un’intervista, rivelando il modo in cui aveva reso mitico quel bar – avevo fatto fare questa grande insegna al neon e poi le altre scritte laterali retro illuminate. Poi sono nati i bicchieroni: avevo un cugino che lavorava in una vetreria a Milano e allora gli chiesi di realizzare questi grandi bicchieri. Fu un modo come un altro per attirare i clienti milanesi che qui non erano abituati a bere cocktail e aperitivi. Si andava solo di bianchino”.

Mirko Stocchetto, da vero maestro dei cocktail e inventore del Negroni sbagliato, aveva sempre mostrato una certa avversione per il jigger, il misurino dosatore. “Se lo usassi – aveva svelato – mi sentirei come un acrobata che va al trapezio agganciato a una fune”.

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