Mucche addio, ora berremo latte di larve di mosca: c'è anche il gelato

Il latte di larve di mosca è la nuova frontiera dell'alimentazione. E sì, lo stanno già usando anche per produrre il gelato.

22 Febbraio 2024
Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Incredibile ma vero, il latte di insetti potrebbe presto diventare una realtà quotidiana sulle nostre tavole. Sebbene questi animali – come mosche e scarafaggi – suscitino di solito repulsione in gran parte delle persone, soprattutto quando ci si trova a condividere lo spazio domestico con loro durante le calde notti estive, sembra che ora dovremo riconsiderare il nostro rapporto con questi piccoli esseri. Mentre molte persone preferiranno di certo ancora il latte tradizionale, c’è da considerare che il latte di insetti è sorprendentemente ricco di proteine, facile da digerire e offre numerosi benefici per la salute. Anzi, potrebbe essere la prossima innovazione alimentare ad arrivare sul mercato. Resta però da scoprire una cosa fondamentale: quale sarà il suo sapore? E, soprattutto, i suoi effetti saranno davvero così benefici come si crede?

Arriva il latte di larve di mosca: lo producono già in Sud Africa

Andiamo con ordine e partiamo dal principio. Negli ultimi anni, l’industria alimentare ha assistito a una crescente tendenza verso alternative innovative e sostenibili agli ingredienti tradizionali. Una di queste innovazioni, che sta guadagnando sempre più attenzione, è l’EntoMilk: un latte” derivato dalle larve della mosca soldato nera, che promette di rivoluzionare il concetto stesso di latticini.

L’EntoMilk è stato ideato da Leah Bessa durante il suo percorso di studio in Food Science presso la Stellenbosch University, in Sud Africa. La giovane ricercatrice si è posta l’arduo obiettivo di introdurre gli insetti nella dieta quotidiana come fonte proteica alternativa e sostenibile. Questo proposito ha dato vita a Gourmet Groub, l’azienda produttrice di EntoMilk, che si propone di offrire una soluzione nutriente e sostenibile per le esigenze alimentari moderne.

Ma che cosa rende l’EntoMilk così speciale? Innanzitutto, è importante sottolineare che si tratta di una valida alternativa al latte tradizionale, priva di lattosio, senza glutine e con un basso contenuto di carboidrati. Tuttavia, definirlo semplicemente un sostituto del latte è limitante: l’EntoMilk rappresenta piuttosto un’evoluzione dei latticini in cucina, offrendo una fonte proteica “free from” versatile e innovativa.

La materia prima di questo prodotto rivoluzionario sono le larve della mosca soldato nera, una fonte proteica ricca di nutrienti essenziali. Grazie alla sua composizione unica, l’EntoMilk si presta a una vasta gamma di utilizzi culinari, dall’antipasto al dessert. Inoltre, rappresenta anche un’opzione ecologica e sostenibile. La produzione di insetti richiede meno risorse idriche e terrestri rispetto all’allevamento di animali da latte tradizionali, riducendo così l’impatto ambientale complessivo dell’industria alimentare.

Latte di larve di mosca: c’è già il gelato!

La Gourmet Grubb ha conquistato l’attenzione del pubblico introducendo un’inedita gamma di gelati preparati con latte di larve di mosca, offrendo così una alternativa innovativa e sostenibile al latte tradizionale.

La sua iniziativa ha catturato l’interesse di importanti media, tra cui Forbes Africa, che lo ha descritto come il futuro dell’industria culinaria.

L’utilizzo del latte di insetti come ingrediente principale per la produzione di gelato dimostra un’apertura verso nuove fonti di nutrizione e sottolinea l’importanza di esplorare opzioni alimentari innovative di fronte alle sfide ambientali e nutrizionali del nostro tempo.

Si può davvero produrre latte di scarafaggio?

La possibilità di produrre latte utilizzando gli scarafaggi è stata scoperta alcuni anni fa dagli scienziati dello Stem Cell Biology and Regenerative Medicine Institute. Questo latte proviene dalla specie Diploptera punctate, diffusa in paesi come l’Australia, la Cina, le Isole Fiji e le Hawaii. La peculiarità di questa specie è che, diversamente da molte altre, partorisce i propri piccoli invece di deporre le uova, nutrendoli con una sostanza che è stata oggetto di studio e analisi da parte degli scienziati. Si tratta di un liquido che si è dimostrato essere una sorta di superfood, ricco di nutrienti essenziali.

Il principale ostacolo alla produzione su larga scala di questo particolare latte risiede nel metodo di estrazione. Gli scarafaggi non possono certo essere munti come le mucche da latte. Infatti, per ottenere solo 100 grammi di latte di scarafaggio, sarebbero necessari circa 1000 individui di questo insetto.

Tuttavia, gli scienziati stanno esplorando soluzioni alternative per la produzione di questo latte in laboratorio, senza dover dipendere dalla raccolta massiccia di insetti. La ricerca in questo campo è in corso, e potrebbe portare a interessanti sviluppi nel settore alimentare e nutrizionale.

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Come si fa a “mungere” uno scarafaggio?

Ma come si fa a mungere uno scarafaggio? Un team internazionale di ricercatori ha sviluppato un metodo innovativo ed economico per sfruttare le potenzialità di quello che potrebbe essere definito l’alimento del futuro. Questi studiosi hanno concentrato i loro sforzi nello studio dei geni responsabili della produzione dei cristalli di proteine presenti nell’intestino degli scarafaggi. Attraverso il sequenziamento dei geni, sono riusciti a comprendere il processo di formazione di tali cristalli, aprendo la strada alla loro riproduzione in vitro.

Questa scoperta rivoluzionaria potrebbe consentire di rendere industriale la produzione di integratori energetici basati sui cristalli di proteine degli scarafaggi. Si tratta di una fonte nutrizionale straordinariamente ricca e completa: i cristalli contengono tutti gli zuccheri, gli aminoacidi, le proteine e i grassi necessari per il sostentamento umano. Rispetto al latte vaccino, comunemente utilizzato, il latte di scarafaggio si dimostra particolarmente vantaggioso in termini di composizione nutrizionale, essendo più ricco di acidi grassi e di ferro.

Questa tecnologia apre interessanti prospettive nel campo dell’alimentazione e della nutrizione, offrendo una soluzione sostenibile e ricca di potenziale per soddisfare le esigenze alimentari della crescente popolazione mondiale. La produzione su larga scala di integratori basati sui cristalli di proteine degli scarafaggi potrebbe rappresentare un importante passo avanti nella ricerca di alternative alimentari più efficienti e nutrienti.

Una delle possibilità che si aprono è quella di utilizzare il latte di scarafaggio per la produzione di lieviti, che potrebbero poi essere impiegati nella preparazione di alimenti come il pane. Questo approccio consentirebbe di sfruttare le proprietà benefiche del latte di scarafaggio senza dover ricorrere a metodi di raccolta invasivi e poco pratici.

Il latte di scarafaggio fa bene? È un superfood del futuro

La zoologa Barbara Stay, dell’Università dell’Iowa, ha condotto studi che indicano il “latte di scarafaggio” come una delle sostanze più nutrienti e caloriche al mondo, composta da una perfetta combinazione di grassi, zuccheri e proteine. Questi risultati sono supportati da ricerche condotte qualche anno fa, che hanno evidenziato riserve energetiche nei cristalli di questo latte nettamente superiori a quelle presenti nel latte di mucca.

Questo particolare tipo di latte, secondo vari studi, è ricco di minerali essenziali come ferro e zinco, oltre ad essere una fonte preziosa di amminoacidi essenziali. Con un contenuto proteico che sfiora il 45%, è anche notevolmente ricco di mannosio, un monosaccaride cruciale per diverse funzioni metaboliche. Con un apporto energetico triplo anche rispetto al latte di bufala, il latte di scarafaggio si configura come un potenziale integratore alimentare di grande interesse per il futuro.

Oltre a offrire un’elevata densità nutrizionale, il latte di scarafaggio potrebbe rappresentare una soluzione alle sfide legate alla fame nel mondo e alla crisi della produzione del latte vaccino. La sua produzione è relativamente economica, e soprattutto, offre un alto valore nutrizionale. Inoltre, il latte di scarafaggio contiene una proteina in grado di rilasciare energia in modo graduale nel tempo, offrendo un sostegno metabolico prezioso.

Queste caratteristiche pongono il latte di scarafaggio in una posizione di rilievo nel panorama dell’alimentazione del futuro, suggerendo che potrebbe essere una risorsa vitale per affrontare le sfide nutrizionali globali e contribuire a promuovere una dieta equilibrata e sostenibile per le generazioni a venire.

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