Occhi bionici per migliorare e restituire la vista a tutti

Mai più occhiali e lenti a contatto: grazie agli occhi bionici e lenti di nuova generazione, a breve si riusciranno a curare malattie degenerative e altri disturbi della vista

1 Marzo 2016
Fonte: flickr

La tecnologia in ambito medico sta facendo dei passi da gigante e presto potremmo dire addio ai nostri amati occhiali da vista. Grazie agli studi portati avanti per otto anni dal dottor Garth Webb della Ocumetics Technology Corp, una nuova lente bionica consentirà di triplicare la potenza della nostra vista.

La lente verrà impiantata con una procedura del tutto indolore, in un tempo record di appena otto minuti. La ricerca è costata ben 3 milioni di dollari tra brevetti internazionali e vari esperimenti. Questa lente aderisce in maniera naturale all’occhio e viene applicata mediante una speciale siringa. Una volta inserita, si apre e si distende in dieci secondi e consente da subito una visione ottimale.

Si tratta di una procedura non invasiva, al contrario della chirurgia laser, e che potrà mettere anche al riparo dal problema della cataratta. Si ipotizza che a partire dal 2017 le lenti bioniche potranno essere disponibili come ausili medici al grande pubblico. Non si tratta comunque del primo esperimento in tal senso: nel 2012, in Australia, il dottor Penny Allen, chirurgo della retina, aveva annunciato di aver impiantato per la prima volta il prototipo di un occhio bionico. A fungere da volontaria Dianne Ashworth, una signora affetta da retinite pigmentosa, una malattia ereditaria che a lungo termine produce cecità. Il primo impianto è avvenuto presso il Royal Victorian Eye and Ear Hospital.

L’occhio bionico è costituito da ventiquattro elettrodi, ma i ricercatori stanno lavorando per la realizzazione di altri due modelli, uno da 98 elettrodi e uno da 1024, in grado di garantire una vista perfetta e ad alta definizione. Insieme alla signora Ashworth, il direttore dell’Istituto Bionics, Rob Shepherd e i suoi collaboratori, stanno testando gli effetti delle varie stimolazioni sulla retina, analizzando forme, dimensioni e luminosità.

Siamo dunque sempre più vicini ad una nuova svolta epocale, in cui sarà possibile intervenire sul corpo impiantando componenti di bio-tecnologia fine e precisa. La medicina oculistica è sempre più protesa a tentare nuove strade per correggere e migliorare la vista, soprattutto a favore di persone affette da gravi patologie degenerative. Una rivoluzione necessaria che potrebbe ridare speranza anche alle persone non vedenti.

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