Fonte: Facebook

Il parroco: "Spegnete la tv e datevi da fare". È boom di nascite

Don Gerardo Giacometti un anno fa ha esortato i fedeli a "spegnere la tv e darsi da fare". Il suo appello, a quanto pare, è stato ascoltato

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“Genitori, spegnete la tv e datevi da fare”. A lanciare quest’appello, un anno fa, era stato il parroco di un piccolo paese del Trevigiano e un anno dopo, i fedeli sembrano avergli dato ascolto visto che si è verificato un vero e proprio boom di nascite. Il protagonista di questa storia è Gerardo Giacometti, sacerdote di Castello di Gordo, in provincia di Treviso. Proprio durante una delle tante messe celebrate nella chiesa del paesino, il religioso ha deciso di rivolgersi in modo schietto e diretto, alle famiglie che compongono la comunità.

“Genitori, spegnete la tv e datevi da fare” ha detto loro al termine dell’omelia. Messa da parte la televisione, a quanto pare, i parrocchiani si sono davvero “dati da fare”, come li esortava il prete e i risultati sono tante nuove nascite, che sono riuscite a contrastare il trend negativo del 2016.

L’appello era arrivato dopo un lungo discorso in cui don Giacometti commentava un dato molto preoccupante: in Italia nel 2016 le nascite avevano raggiunto il minimo storico. Da qui l’invito ai parrocchiani che ha sortito, fortunatamente, l’effetto desiderato. Oggi le nascite sono aumentate e il prete di Castello di Gordo è fiero del suo operato.  “Non abbiamo più spazio – ha rivelato il sacerdote – per i nomi dei neonati nel tabellone della chiesa. E sono tutti figli voluti, sia chiaro”.

Il suo appello non è caduto nel vuoto e tutte le famiglie del paese hanno deciso di seguire i consiglio del prete, spegnendo la tv per passare un po’ di tempo insieme, mettendo in cantiere altri bambini. Da gennaio a settembre sono stati celebrati 51 battesimi, contro i 40 funerali. Lo scorso anno i risultati non erano stati altrettanto incoraggianti visto che nel 2016 i morti erano stati 52 contro 46 nascite. Peggio ancora nel 2015 quando erano venuti al mondo 45 bambini e le morti erano state 56.

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