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Perchè i lottatori di sumo sono così pesanti?

I lottatori di Sumo devono pesare in maniera decisamente eccessiva. Scopriamo da cosa deriva questa loro caratteristica

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Lo sport nazionale del Giappone è il Sumo. Si tratta di uno sport dal regolamento semplice ma dalle fattezze stravaganti nonché dalle tante caratteristiche che lo legano ad una certa tradizione e che lo impreziosiscono di elementi e simboli. Infatti si basa sulla lotta corpo a corpo di due contendenti che devono cercare di gettare l’avversario fuori da un cerchio detto dohyo.

La lotta si svolge su un tappeto a sua volta circolare e gli sfidanti debbono necessariamente presentare un certo peso. Si tratta di una vera e propria prerogativa necessaria affinché un uomo possa svolgere questo sport in maniera professionale. Solo arrivati ad una certa massa si diviene rikishi ovvero lottatori di sumo per l’appunto.

Il peso

Si diviene rikishi nel momento in cui si ha un peso che parte almeno dai 280 chili. Per questa ragione i sumo sono noti per il loro essere sovrappeso. Bisogna ora capire perché è necessario possedere una massa di questa grandezza. In realtà la ragione è duplice, anche perché si deve fare una chiarezza. Un corpo così voluminoso in un sumo non deriva solo dal palese grasso in eccesso.

I lottatori di sumo debbono possedere anche una certa massa muscolare. Quindi la loro enorme stazza deriva da questi due fattori e da un lato è obbligatoria per avere la forza di sbattere l’avversario fuori dal dohyo mentre il grasso è atto a rendere più difficoltoso lo spostamento, impedendo all’avversario di spostarti fuori dal ring. Al di là dunque dell’abilità individuale, lavorare sul proprio corpo aiuta ad avere maggior controllo sul campo. La stazza corrisponde nei banzuke, i loro ranking, spesso alle capacità o comunque ad una categoria di appartenenza.

L’origine del sumo

Nel Paese del Sol Levante il sumo non nasce come uno sporto. Come tante altre pratiche antiche deriva dalla tradizione folkloristica del Giappone. Questa attività prende origine da un rituale religioso.

Nati dalle pratiche scintoiste, nel VI sec. a. C., in un primo momento aveva una dimensione più rude e violenta. Al suo interno c’erano infatti elementi tipici della lotta, della boxe e del wrestling. Col tempo poi è divenuto lo sport che oggi conosciamo.

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