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Perché si dice che una persona è ottusa? Non c'entra l'angolo

Un uomo poco perspicace si dice che è "ottuso". Ottuso come l’angolo? Non esattamente. Ecco che cosa devi sapere.

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Quando una persona è dura di comprendonio si è soliti dire che è ottusa. Ma che cosa vuol dire esattamente questa parola? E in che misura c’entra il concetto geometrico che si applica agli angoli? Vediamo di capirne di più.

In primo luogo partiamo dal significato di questa parola:

  • ottuso, se detto di lama o altro oggetto, vuol dire non aguzzo o tagliente, e quindi smussato;
  • in geometria invece indica l’angolo maggiore di un angolo retto e minore di un angolo piatto, ovvero superiore a 90° e inferiore a 180°;
  • in senso figurato la parola assume il significato di tardo a capire, lentezza mentale.

‘Essere ottuso’: questione di geometria

Come si accennava prima, ottuso è anche un angolo. In geometria l’angolo ottuso è l’esatto opposto di quello acuto. Detto “retto” l’angolo di 90°, nella geometria euclidea si definisce acuto l’angolo minore di 90° e ottuso quello maggiore di 90°.

Si capisce che anche nel caso dell’angolo è l’assenza di acutezza, ovvero, per essere più precisi, della caratteristica di avere un’apertura inferiore ai 90° gradi, a definire, seppure in via indiretta, cosa vuol dire il termine ottuso.

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‘Ottuso’ deriva dal latino: l’etimologia

Il termine “ottuso” corrisponde al latino “obtusus”, che è il participio passato di “obtundere”. Questo verbo letteralmente vuol dire “sbattere contro”.

Significava quindi “pestato” e lo si usava all’inizio per riferirsi a tutti quegli utensili da taglio che, per logoramento o uso improprio, avessero perso il filo o la punta. Furono gli autori classici a usare poi questo vocabolo anche in senso figurato. “Obtusus” diventa allora lo sguardo di chi vede male, l’udito disturbato e in un secondo momento pure la mente rozza. Un esempio letterario ci viene offerto dalla regina Didone, che rivendicando la propria civiltà, dice ad Enea che i Cartaginesi non hanno “obtusa pectora”, ovvero “cuori ottusi”.

Spesso personaggi ottusi sono stati protagonisti di molti romanzi. Uno dei più famosi è il dottor Watson di Sherlock Holmes. Uno dei più acuti, invece, oltre allo stesso Sherlock Holmes, è il legale Utterson del Dr. Jekyll e Mr. Hyde.

Dire ‘ottuso’ è un’offesa?

Ma che cosa succede quando si dà dell’ottuso a una persona? Bisogna considerare il gesto come un’offesa? Di certo quando si dice a una persona che è ottusa non le si sta facendo un complimento (Sai invece che cosa succede quando diciamo delle parolacce?).

Va detto, però, che ci sono situazioni in cui si usa questo epiteto, o altri affini, anche in maniera bonaria soprattutto se ci si sta rivolgendo a un amico, un parente o un conoscente.

Le cose cambiano un po’ di più quando si dà dell’ottuso a una persona che non si conosce oppure con un tono che fa intendere che alla base non ci sono né amicizia né complicità. Ancora peggio se lo si scrive sui social.

In questo caso può scattare il reato di diffamazione, quando cioè l’offesa viene rivolta non direttamente al destinatario ma in separata sede. Questo è il pensiero della Cassazione, che ha condannato per diffamazione aggravata un medico colpevole di avere utilizzato su Facebook delle frasi considerate offensive nei confronti di un avvocato durante una discussione su Internet.

Le parole hanno un peso, si sa, quindi attenzione a come e con chi le usiamo.

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