Perché usiamo il sistema 'qwerty' sulle nostre tastiere

Ecco perché i tasti delle nostre tastiere hanno questa posizione. Il sistema ‘qwerty’ e il motivo del suo utilizzo

10 Marzo 2017

Le lettere presenti sulla tastiera che quotidianamente utilizziamo per scrivere sui nostri computer e smartphone hanno una posizione che risulta essere sempre la stessa da più di 100 anni: viene definito sistema ‘qwerty’, per la collocazione delle prime sei lettere in alto a sinistra nella tastiera. Ma perché utilizzare proprio questo sistema?

Le prime macchine da scrivere erano molto ingombranti, e avevano le lettere posizionate sui tasti in ordine alfabetico. Ma perché modificare questo sistema, decisamente più logico, per dar spazio a quella che oggi conosciamo come tastiera qwerty?

Il merito è di Christopher Sholes, inventore della macchina da scrivere più moderna e destinata ad un vasto pubblico. La decisione di sistemare le lettere così sulla tastiera era dovuta ad una questione tecnica: la velocità di battitura. Sholes aveva studiato una tastiera che al momento della battitura delle lettere, queste non si inceppassero battendo sul foglio e i tasti risultassero velocemente raggiungibili dallo scrittore.

Se ormai ci siamo abituati alla tastiera qwerty, è pur vero che negli anni sono comunque state studiate e diffuse delle tastiere alternative, con diverse posizioni delle lettere sui tasti. Nel 1936 Dvorak aveva ideato un layout di tasti il cui obiettivo era quello di far muovere meno le dita, aumentando quindi la velocità e diminuendo la fatica durante la battitura. Nel 2006 Colemann, con la sua tastiera Colemak (chiamata così per ricordare il suono Dvorak), risistemò la collocazione delle lettere sulla tastiera rendendo la composizione delle parole più veloce, e aumentando quindi il numero di parole battute in un minuto. Un’altra alternativa è la tastiera Capewell, in cui la digitazione delle lettere risulta ancora più veloce.

Ma il layout per tastiera più usato continua ad essere il ‘qwerty’, forse per comodità, forse per abitudine oppure per una sorta di rispetto verso l’inventore della macchina da scrivere. Di fatto questo sistema è sempre presente sia nelle tastiere dei computer, sia in quelle degli smartphone che in quelle delle macchine da scrivere elettroniche, che stanno tornando in auge per via di un ritorno alla battitura e alla scrittura prima dell’avvento dei computer.

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