Pinocchio, La Sirenetta e Cenerentola sono favole tristi, ecco i finali originali

Le versioni originali della maggior parte delle favole che da sempre ci sono state raccontate e che hanno fatto parte della nostra infanzia nascondono finali non proprio a “lieto fine”

11 Ottobre 2016

Siamo cresciuti sognando il lieto fine in ogni situazione grazie alla celebre frase finale di ogni favola che i nostri genitori ci raccontavano da bambini: “e vissero felici e contenti”. Purtroppo, le storie originali non sempre hanno un finale felice e questo lo dimostrano tre delle più famose e popolari favole: Pinocchio, La Sirenetta e Cenerentola.

Le favole molto spesso presentano un bel numero di scene macabre, come ad esempio in Cappuccetto Rosso il corpo in vita della nonna che viene mozzato dal lupo. Ma quando le storie devono apparire sullo schermo o devono essere raccontate ai bambini, alcuni dei loro elementi più oscuri devono essere omessi per il bene del piccolo pubblico. Nel corso del tempo queste storie sono state modificate e riadattate poiché le versioni originali in realtà non erano state concepite solo per i bambini, ma dovevano insegnare a vivere e, nella vita reale le cose non vanno quasi mai come vorremmo.

Pinocchio

La storia originale intitolata “Le avventure di Pinocchio” scritta alla fine dell’Ottocento dal romanziere italiano Carlo Collodi include dei dettagli più raccapriccianti rispetto all’adattamento della Disney del 1940. Ad esempio nella scena in cui il grillo parlante che ha vissuto nella casa di Geppetto per decenni rimprovera Pinocchio per il suo comportamento disubbidiente, a differenza della versione animata, il Pinocchio di Collodi si stanca presto delle prediche del grillo e lo uccide con un martello. Ma la parte peggiore è il finale originale della favola.
Nel film, il Gatto e la Volpe ingannano con successo Pinocchio portandolo allo spettacolo di burattini per poi convincerlo a prendersi una vacanza a “Pleasure Island”. Ma nel libro, i due, vestiti da banditi cercano di ucciderlo accoltellandolo alla schiena e appendendolo ad una quercia. Ovviamente, il finale che si è rivelato un po’ troppo squallido portò il redattore a riprendere il suo romanzo da dove lo aveva finito, facendo arrivare la Fata Turchina a salvare Pinocchio.

Cenerentola e La Sirenetta

La versione della storia di Cenerentola più nota al pubblico occidentale è probabilmente quella scritta dall’autore francese Charles Perrault nel 1697. Questa versione include molti elementi della storia che noi oggi conosciamo, con la notevole eccezione del finale. Quando il principe arriva a casa di Cenerentola per vedere se la scarpetta di vetro si adatta al suo piede, si scopre che le sorellastre tagliano delle parti di piede per ingannare il povero principe. Anche i fratelli Grimm non si sono risparmiati un finale macabro facendo beccare dai piccioni gli occhi delle sorellastre rendendole cieche a vita.
Infine, il racconto di Hans Christian Andersen pubblicato nel 1837 che parla di una bella principessa sirena che aspira a diventare un essere umano, è la storia più oscura fra tutte. La Sirenetta fa un accordo con la strega che agonizza il suo vivere sulla terra. Infatti, la trasformazione in essere umano comporterebbe la rinuncia alla sua voce. Inoltre, deve assolutamente convincere il principe a sposarla altrimenti morirà, e l’unico modo per evitare di morire è uccidere l’amore della sua vita.

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