Plutone sta per essere promosso di nuovo a pianeta

Dopo la sua esclusione nella classificazione del 2006, Plutone potrebbe essere promosso di nuovo a pianeta

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Un nuovo modo di classificare i pianeti sarebbe alla base della decisione da parte della comunità scientifica di riammettere Plutone, insieme ad altri corpi del sistema solare, tra i pianeti. In passato infatti Plutone era stato declassato da pianeta a pianeta nano dagli astronomi dell’Unione Astronomica Internazionale. Scoperto nel 1930, Plutone avrebbe un diametro troppo piccolo per essere ammesso tra i pianeti, con una misurazione di 2306 chilometri. Dopo questa decisione quindi rimanevano tra i pianeti del sistema solare: la Terra, Venere, Mercurio, Giove, Marte, Saturno, Nettuno e Urano. Secondo la classificazione a questi corpi celesti più grandi si affiancherebbero 4 pianeti nani: Plutone, Cerere, Caronte e Xena.

Plutone è il pianeta che dista maggiormente dal sole e la sua atmosfera è composta prevalentemente da ossigeno, metano, monossido di carbonio, azoto e argon, con una superficie ghiacciata non uniforme. La sua situazione ora potrebbe essere revisionata insieme a quella di più di 100 oggetti del sistema solare sulla base di alcune imprecisioni della classificazione stilata nel 2006 che aveva retrocesso Plutone a pianeta nano. Una revisione che porterebbe includere molti corpi rotondi anche più piccoli delle stelle.

La sorte di Plutone ed altri pianeti (potenziali) verrà decisa a marzo in occasione del Lunar and Planetary Science Conference, quando il team di scienziati della missione New Horizon della Nasa proporrà di rivedere la classificazione fatta dall’Unione Astronomica Internazionale nel 2006, da modificare, secondo questi scienziati, in diversi punti. In particolare al centro della discussione ci sarebbe il fatto che attualmente vengono definiti pianeti soltanto i corpi in orbita attorno al sole: una definizione che esclude tutto ciò che orbita liberamente nella galassia o attorno alle stelle.

La nuova definizione geofisica di pianeta quindi si baserebbe sulle caratteristiche fisiche del pianeta stesso e non sulla fisica delle interazioni con altri oggetti. Una sfida affascinante quindi, come tutte le volte in cui l’uomo si trova a scoprire il mondo intorno a sé e quindi a doverlo definire, chiamandolo per nome. Grazie a questa nuova definizione geofisica quindi non solo Plutone potrebbe rientrare nuovamente tra i pianeti, ma anche molti alti corpi celesti con caratteristiche geofisiche corrispondenti alla nuova definizione.

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