Prima di Caparezza c’era solo Mikimix. Il cantante pugliese classe 1973 in passato esordì nel mondo della musica con un altro pseudonimo, quello di Mikimix. Era la seconda metà degli anni Novanta e l’artista tentò di conquistare il favore del pubblico con un look e canzoni molto diverse da quelle a cui siamo abituati oggi.
“Egli fu Mikimix, cantante insignificante, dal cui autodisgusto nacque il sé stesso odierno” racconta lo stesso Caparezza, parlando di quel passato ormai lontano. Era il 1995 quando l’artista iniziò a condurre con questo nome un programma musicale, in seguito tentò per ben due volte di entrare fra le Nuove Proposte di Sanremo e ci riuscì al secondo tentativo. Nel 1997 Mikimix salì sul palco dell’Ariston portando il brano “E la notte se ne va”, come dimostra il video pubblicato sulla pagina Facebook Orrore a 33 giri.
Capelli corti, sopracciglia spesse e volto tondo da ragazzino, Caparezza nei panni di Mikimix è molto diverso da come lo conosciamo oggi. Anche la musica è lontanissima da quella odierna. Le canzoni sono semplici, le frasi decisamente scontate e il pubblico a cui si rivolge è soprattutto quello degli adolescenti.
Dopo l’esperienza a Sanremo, Mikimix pubblicò anche un album intitolato “La mia buona stella”, ma non ottenne il risultato sperato. Ignorato da pubblico e critica, scrisse l’ultimo singolo “Vorrei che questo fosse il Paradiso”, poi si ritirò nuovamente a Molfetta. Qui iniziò a scrivere altri brani, si fece crescere il pizzetto e i capelli. Cambiò nome, scegliendo Caparezza, che in dialetto significa “testa riccia”. Qualche anno dopo, nel 2003, arrivò il grande successo grazie a “Verità supposte”, che conteneva brani cult come “Sono fuori dal tunnel” e “Vengo dalla luna”.
Oggi Caparezza è considerato uno fra i più grandi artisti italiani, ma negli anni Novanta era solo Mikimix, un ragazzo come tanti che cercava il suo posto nella musica e che si è trasformato in un cantante di successo.
