C’è chi torna alle origini e chi si fa pioniere di nuovi generi. C’è chi usa il web e chi gli strumenti tradizionali. E c’è chi, come Quentin40, stravolge tutto quanto, continuando con la tradizione ma rompendola allo stesso tempo.
“C’est l’histoire d’un homme qui tombe d’un immeuble de cinquante étages. Le mec, au fur et à mesure de sa chute se répète sans cesse pour se rassurer: jusqu’ici tout va bien, jusqu’ici tout va bien, jusqu’ici tout va bien. L’important c’est pas la chute, c’est l’atterrisage”. Sono queste le parole – tratte dal film cult La Haine – che Quentin40 usa come intro del pezzo che ha fatto la sua fortuna, “Thoiry”. Realizzato con Puritano e prodotto da Dr. Cream, è uno dei testi più innovativi della nuova scena rap romana.
Da Roma alla banlieu, dalla banlieu a Roma. Quentin40, una delle promesse della scena musicale della capitale, riporta il rap alle sue origini, aggiungendo elementi nuovi a un genere che non passa mai di moda. Giovanissimo, membro del collettivo Mitraglia Rec, Quentin40 canta la periferia di Roma paragonandola a quella di un’altra grande metropoli: Parigi. Il successo del pezzo è stato tale che ne ha realizzato una versione remix con Achille Lauro e Gemitaiz: per il video, girato a Milano, sono accorse più di mille persone in piazza Duomo. Lanciando Quentin40 nell’Olimpo del rap. L’annuncio, fatto via social, ha attirato centinaia di giovani: interessante è che non era specificato a cosa si riferisse il flash mob.
Il rap di Quentin40 è un genere nuovo, con influenze trap, ma che mantiene comunque il flow tipico degli anni ’90. La sua caratteristica principale? Quentin40 taglia le parole a metà riuscendo comunque a far capire il senso di ciò che dice all’ascoltatore. Un pioniere, che sta avendo sempre più seguito tra i giovani e che attira – allo stesso tempo – le simpatie del mainstream.
Tra i successi di Quentin40 non c’è solo “Thoiry” (anche se questo è sicuramente il suo pezzo più famoso). Il rapper ha prodotto diverse canzoni tra cui “Bomber Ve”, “Luna Piè”, “Wendy” e “Choko”, “Damm Khueti”.
