Ricordi ogni singolo giorno della tua vita? Queste persone sì

Esistono alcune persone al mondo che riescono a ricordare ogni singolo giorno della loro vita, dalla nascita sino ad oggi

10 Ottobre 2017

Ricordi ogni singolo giorno della tua vita? Se poniamo a chiunque questa domanda la risposta sarà no, visto che quasi nessuno riesce a ricordare quanto gli accadeva da neonato o prima dei quattro anni. Al mondo però ci sono 60 persone speciali che hanno questa capacità. Riescono infatti a ricordare tutto ciò che gli è accaduto dalla nascita in poi. I giocattoli, cosa guardavano, quello che facevano i genitori: ogni singolo giorno è scolpito nella loro mente e non si cancella.

Non si tratta di superpoteri, ma di una malattia denominata HSAM (Highly Superior Autobiographical Memory) o ipertimesia. Questa patologia conferisce a chi ne soffre una memoria autobiografica superiore che consente di ricordare tutti i ricordi vissuti, anche quelli più remoti. Ne sono affette 60 persone in tutto il mondo.

Fra queste c’è Rebecca Sharrock, una 27enne che ha svelato al mondo intero cosa significa avere una super memoria. La ragazza, che è affetta da autismo, ha raccontato la sua esperienza in un blog.

“Il primo ricordo che riesco a datare risale a quando avevo solo dodici giorni – ha spiegato -. I miei genitori mi avevano messo in macchina sul sedile del guidatore (idea di mio padre) e mi avevano fatto una foto. Da neonata quale ero, ero incuriosita dal sedile e dal volante, ma, a quell’età, non ero ancora in grado di alzarmi e di esplorare”.

La donna, che vive in Australia, ha scoperto di essere speciale dopo aver letto un articolo scientifico su un giornale in cui si parlava di ipertimesia. “Mi è impossibile dimenticare anche un solo giorno della mia vita – ha spiegato – rivivo costantemente il passato nei dettagli. Chi di noi ha questa HSAM non è solo: molte delle persone con cui sono entrata in contatto hanno ricordi risalenti a prima dei quattro anni, si ricordano, ad esempio, l’arrivo di un fratellino o un compleanno o un Natale”.

Oggi collabora con molti scienziati e spera di poter aiutare, con la sua esperienza, la ricerca sul cervello. “Al momento mi trovo coinvolta in due diversi studi scientifici – ha raccontato -, uno con la University of California, Irvine, l’altro con la University of Queensland. […] Lo scopo è quello di trovare risposte sul funzionamento della memoria, trovare qualcosa che possa aiutare le persone, giovani e anziane, che soffrono di demenza e di Alzheimer”.

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