Roberto Mancini nasce a Jesi il 27 novembre 1964. Fin da piccolo mette in mostra una tecnica individuale superiore ai suoi coetanei: a tredici anni viene notato dal Bologna che decide di acquistarlo e di farlo crescere all’interno del proprio settore giovanile. Roberto Mancini brucia le tappe e a soli diciassette anni viene lanciato in prima squadra, ricoprendo il ruolo di rifinitore o di seconda punta, grazie alla capacità di mandare in porta i compagni e di concludere a rete nel momento del bisogno. Nella prima stagione in Serie A colleziona trenta presenza e nove gol, ma il Bologna è retrocesso in Serie B.
L’anno seguente Mancini si trasferisce alla Sampdoria del presidente Mantovani. A Genova Mancini trova il clima perfetto per mettere in mostra tutte le sue qualità. Insieme a Gianluca Vialli forma una coppia d’attacco perfetta e che permette alla Samp di vincere la Coppa Italia nella stagione 1984-1985.
Nell’86 arriva Vujadin Boskov che forgia una squadra fortissima: nella stagione 1990-1991 la Sampdoria conquista lo scudetto e l’anno successivo arriva a giocarsi la finale della Champions League, uscendo sconfitta contro il Barcellona solamente nei tempi supplementari. Dopo quindici anni di successi, nel 1997, Mancini si trasferisce alla Lazio e sarà l’artefice dello scudetto del 2000. Chiude la carriera da calciatore al Leicester nel 2001.
Dopo essersi ritirato, Mancini inizia subito ad allenare: nel marzo del 2001 viene chiamato dalla Fiorentina a sostituire l’esonerato Fatih Terim. Con la squadra viola riesce a conquistare la Coppa Italia. Nel luglio del 2002 firma un contratto biennale con la Lazio: sulla panchina della squadra biancoceleste non riesce a vincere nessun trofeo e nel 2004 viene ingaggiato dall’Inter di Moratti. Sfruttando il terremoto di Calciopoli, Mancini conquista sulla panchina nerazzurra lo scudetto che mancava da anni. Nel 2008 viene esonerato per far posto a Mourinho . La carriera di allenatore prosegue all’estero: prima al Manchester City, dove conquista il titolo e poi in Turchia al Galatasaray, dove rimarrà soli pochi mesi. Alla fine del 2014 torna sulla panchina nerazzurra con un contratto di tre anni.