Roberto Solci e le lezioni di piano da Oscar

Thimotèe Chalamet raccontato attraverso gli occhi di Roberto Solci: tra aneddoti, selfie e i ricordi di un’estate cremasca

20 Febbraio 2018

Emozionante, delicato e allo stesso tempo straziante: “Chiamami col tuo nome” è il film del momento, candidato a ben quattro premi Oscar. La pellicola di Luca Guadagnino potrebbe presto ripetere – più precisamente il 4 marzo prossimo – il miracolo de “La vita è bella”, conquistando la statuetta d’oro come miglior film, miglior attore protagonista, miglior sceneggiatura non originale e miglior canzone originale. 

A contribuire al successo del film è stato anche Roberto Solci, che in poco più di un mese è riuscito ad insegnare a Timothée Chalamet a suonare il piano. In “Chiamami col tuo nome” infatti la musica – sia essa classica, rétro o contemporanea – ha un ruolo fondamentale, accompagnando e dipanando il racconto dell’amore fra Oliver ed Elio. Nel film Elio è infatti anche un appassionato pianista che trascrive e adatta i pezzi di famosi  musicisti, utilizzando questo metodo – e non solo –  per farsi notare da Oliver.

Quando è arrivato in Italia, cinque settimane prima dell’inizio delle riprese, che si sono tenute a Crema, Timothée Chalamet non aveva mai suonato il piano ma, complice una grande musicalità e un maestro d’eccezione, è riuscito ad imparare alla perfezione. A tal punto che le dita che vediamo scorrere sui tasti bianchi e neri in diverse scene del film sono proprio le sue. Non solo: come ci ha raccontato lo stesso Roberto Solci, tutti i brani che vedete nel film sono suonati dallo stesso Timothée.

“L’esperienza è nata da una conoscenza con Luca Guadagnino che abita come me a Crema, dove è stato girato il film” – ha raccontato Roberto Solci. “Un giorno l’ho incontrato e mi ha detto se me la sentivo di istruire un giovane attore americano che veniva qui per girare un film e io gli ho risposto di sì. Luca mi aveva informato che questo ragazzo fosse completamente a digiuno e in effetti Timothée non sapeva neanche leggere le note, nonostante avesse studiato un po’ di musica  quando era molto piccolo: l’idea iniziale di Luca era che lui potesse fingere di suonare, come succede in molti film”.

timothee

“Guardando l’edizione definitiva del film, ho notato che quasi tutti brani sono interamente suonati da Timothee – ha svelato il pianista – tranne in alcuni punti, dove è stato inserito il mio suono. Ma se osservi le mani, è lui che suona”.

Direttore d’orchestra, compositore, pianista e docente presso l’istituto Pedrollo, Roberto Solci per oltre un mese ha ospitato Timothée Chalamet a casa sua per le lezioni di piano. Il giovane attore si è esercitato per due-tre ore al giorno, con i risultati sorprendenti  che sono sotto gli occhi di tutti. “Thimotée è una persona straordinaria, dotato di una musicalità fuori dal comune”, ci ha raccontato parlando dell’attore. “Ho iniziato mostrandogli il movimento della mano destra e della mano sinistra: mi filmava con il telefonino e quando tornava a casa continuava a studiare”.

Roberto Solci ha anche curato la colonna sonora di “Chiamami col tuo nome” insieme allo stesso Luca Guadagnino: lasciandosi ispirare dalla scrittura tenera e allo stesso tempo profonda di André Aciman, autore del romanzo da cui è tratta la sceneggiatura del film, il musicista ha selezionato alcuni dei brani inseriti nel soundtrack.

Nel corso delle settimane passate insieme, fra Roberto e Thimotée è nato un bel rapporto: “E’ un ragazzo molto simpatico e – oltre agli impegni – siamo anche riusciti a divertirci. Ogni tanto mi cantava delle parti di un musical che aveva fatto a New York. Poi – quando voleva riposarsi – si alzava, andava nella mia libreria musicale, prendeva un libro a caso e mi chiedeva di suonargli un brano”.

Evidentemente anche a Thimotèe è rimasto un buon ricordo di Roberto, tanto da raccontare la loro esperienza in tutte le interviste che ultimamente ha rilasciato, compreso la recentissima chiacchierata che ha avuto su VMAN con il grande Frank Ocean: “Avevo un insegnante italiano, Roberto Solci, che possedeva un suo dipinto sopra il suo pianoforte raffigurante lui mentre componeva musica. E’ un uomo decisamente geniale e istintivo. Ho lavorato con Roberto ogni giorno in un piccolo appartamento accanto alla villa di Luca e con lui ho creato un rapporto davvero speciale”.

roberto solci

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