A riaccendere il dibattito sulle discriminazioni di genere e su come prevenirle, dal Regno Unito arriva una notizia che promette di far discutere: la proposta di non usare più i termini ‘boys’ e ‘girls’ nelle scuole per non offendere i bambini transgender.
Di seguito maggiori informazioni su questa proposta che sta facendo discutere.
‘Cisgender’ e ‘panromantic’ per una scuola LGBT-friendly
“Educate and Celebrate” è un’organizzazione attiva da anni nella promozione di strategie e risorse nelle scuole primarie e secondarie allo scopo di combattere l’omofobia e la discriminazione e rendere la scuola un luogo sempre più LGBT-friendly.
Ora l’organizzazione ha in programma di diffondere in 120 scuole inglesi un libricino che aiuti studenti, genitori e insegnanti a confrontarsi con quella che ormai è una realtà. Il libro, dal titolo “Can I Tell You About Gender Diversity?”(ovvero, “Posso parlarti della diversità di genere?”, scritto da
Ne deriva la tesi centrale del libri: non si dovrebbero più dividere, in luoghi come le scuole, i bambini in maschi e femmine per non discriminare e offendere chi non si riconosce completamente in nessuna delle due categorie.
Un’idea che divide
Come è facilmente immaginabile, la proposta ha riacceso il dibattito su questo argomento: la fondatrice Elly Barnes sostiene che un libro del genere sia ormai una necessità, mentre il conservatore Lord Tebbit considera pericoloso introdurre incertezza nella mente dei più piccoli.
L’organizzazione “Educate and Celebrate” aveva comunque già ricevuto fondi statali in passato, quando Nicky Morgan è stata Segretario per l’Educazione (e contemporaneamente anche Minister for Women and Equalities).