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La storia di Ruggero Freddi, da pornodivo a prof universitario

Ruggero Freddi fino a qualche tempo fa era un pornodivo, oggi è uno fra i professori più stimati dell'Università La Sapienza di Roma

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Da pornodivo a prof universitario, la storia di Ruggero Freddi è davvero particolare e racconta come nella vita tutto può succedere. Questo 41enne romano insegna Analisi I all’Università La Sapienza, ma qualche tempo fa si faceva chiamare Carlo Masi, viveva a San Francisco ed era una star nelle pellicole hard gay. Fisico da culturista – 1 metro e 76 per 95 kg – e un sorriso che conquista, qualche anno fa Ruggero ha deciso di cambiare vita, è tornato in Italia ed oggi è co-docente presso la Facoltà di Ingegneria clinica di Roma.

Dopo il diploma all’istituto tecnico aveva ottenuto ben tre lauree: una in Ingegneria informatica con la votazione di 103 e due in matematica, entrambe con un bel 110 e lode. La sua carriera nel mondo del porno era iniziata nel 2004, quando aveva 28 anni e si era trasferito negli Stati Uniti, a scoprire il suo passato sono stati alcuni studenti, dopo che il prof aveva postato sulla propria pagina Facebook un video in cui si allenava in palestra. I ragazzi, a quanto pare, l’hanno presa piuttosto bene e, anche dopo la scoperta, hanno continuato a trattarlo con grande rispetto e ammirazione.

“Nessuno  mi ha mai fatto domande che non fossero scientifiche – ha svelato Ruggero Freddi -. Mi prendono tutti sul serio, com’è giusto, perché sono molto preparato. Mi danno del lei. Di solito mi presento così: “Voi non conoscete la matematica, io nemmeno, ragioniamoci insieme”. I ragazzi sono gentili, aperti e curiosi di un professore così strano”.

Solamente una volta il professore – “tutto muscoli e tutto cervello” così come è stato ribattezzato – si è sentito in imbarazzo: “Ero alla mia prima lezione, mi ero messo un pullover, e sotto una t-shirt aderente – ha raccontato -. Faceva caldo, mi sono tolto il maglione e ho sentito un coro di”ohh”. Ho un corpo massiccio, impossibile nasconderlo. Sul momento ne sono rimasto lusingato, poi ho capito che ci perdevo in rispettabilità e da allora metto giacca e camicia”.

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