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Il triangolo delle Bermuda: sparizioni misteriose

Ecco la storia delle navi che attraversano il triangolo delle Bermuda, facendo perdere le loro tracce e lasciando dubbi irrisolti sulla loro sorte

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A partire dal 1800 a oggi, in quest’area si sono verificate diverse scomparse misteriose. Si tratta di circa un centinaio tra navi e aerei. Questi, ritrovati poco dopo, erano privi di equipaggio e tutte le navi avevano le scialuppe di salvataggio ancora al loro posto, a dimostrazione del fatto che nessuno si era allontanato di sua spontanea volontà.

Tra l’anno 1950 e il 1995 si contano ben 20 scomparse di aerei, tutte avvenute nell’area compresa dal Triangolo delle Bermuda. Per dare una spiegazione a tutti questi fenomeni, sono state avanzate tre ipotesi: quella atlantidea, la presenza in quest’area di finestre extradimensionali o polidimensionali e quella relativa alla presenza degli UFO.

Il Marine Sulphur Queen

La prima nave scomparsa nel Triangolo delle Bermuda fu il Marine Sulphur Queen, una nave partita il 2 febbraio del 1963 da Galveston e diretta a Norfolk, dove sarebbe dovuta giungere 7 febbraio. Quello stesso giorno, la Guardia Costiera diede l’allarme dopo aver constatato l’evidente ritardo della nave. Una volta iniziate le procedure di soccorso, il 4 febbraio 1963 vennero trasmessi due messaggi privati. Da lì a poco, però, la radio di bordo rimase muta e la guardia costiera non poté più stabilire alcun contatto con la nave scomparsa.

L’8 febbraio, 7 aeroplani sorvolarono tutta la zona. Questa operazione non portò ad alcun risultato: nessuna nave venne ritrovata alla deriva. Neppure le perlustrazioni successive diedero alcun esito positivo. Secondo gli esperti che condussero le ricerche, era come se la nave fosse sparita nel nulla, senza lasciare alcuna traccia. La cosa sorprendente è che la nave scomparve in un tratto di mare relativamente vicino alla costa e solitamente molto trafficato.

La Ellen Austin

Nella stessa area, si susseguirono altre sparizioni incredibili. Un’altra nave, infatti, scomparse il 4 marzo del 1918. La nave iniziò il suo viaggio il 21 febbraio da Bahia e aveva come destinazione gli Stati Uniti. Anche questa nave, purtroppo, non arrivò mai alla meta. L’ultima segnalazione risale al 4 marzo, quando la nave fece una sosta nel porto di La Barbade. Quella fu l’ultima volta che la nave venne avvistata. Nessuna scialuppa di salvataggio, nessun SOS, nessun relitto, nessun indizio per capire cosa accadde quel giorno.

Nel 1881 la nave Ellen Austin avvistò una nave che stava andando alla deriva. Il capitano ordinò quindi di avvicinarsi cautamente al relitto. Quest’ultimo era deserto, nessun segno di vita. Pensando che l’equipaggio fosse stato portato via dalle onde, il capitano della Austin fece salire sul veliero alcuni uomini per perlustrare ogni singolo centimetro della nave alla ricerca di qualche indizio.

La notte seguente comparve all’improvviso una nebbia fitta e quando questa sparì, l’Ellen Austin si ritrovò sola in mare. Due giorni dopo, il veliero riapparve ma degli uomini che vi erano stati trasferiti dalla Austin non c’era più traccia, erano scomparsi. Il capitano, però, non si arrese e inviò altri uomini sul veliero. Poco dopo si ripresentò la stessa scena: arrivò la nebbia. La mattina seguente il relitto scomparve nuovamente per ricomparire il giorno dopo, anche questa volta priva di equipaggio. Erano scomparsi tutti, un’altra volta.

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