Ustioni con il caffè bollente: Starbucks risarcisce il cliente

Una cliente si è ustionata a causa del caffè bollente e per questo è stata risarcita da Starbucks con 100mila dollari

22 Maggio 2017

Il caffè era troppo bollente e così Starbucks è stato costretto a risarcire una cliente che ha trascinato la catena di caffetterie in tribunale. Era il luglio del 2014 quando Joanne Mogavero acquistò un caffè da Starbucks. Dopo aver portato il bicchiere in auto la bevanda si rovesciò e, ad una temperatura di 90 gradi, andò a finire sul suo corpo.

Da allora la donna non si è data pace e ha deciso di citare in giudizio la società, dopo aver riportato ustioni di primo e di secondo grado su gambe, pancia e cosce. La corte di Jacksonville, in Florida, le ha dato ragione e ha deciso che Starbucks dovrà risarcire la cliente con 100mila dollari. Inizialmente l’azienda si era difesa affermando che, quando il caffè bollente si rovesciò, si trovava già fra le mani della cliente e non del dipendente della catena.

I giudici però hanno stabilito attraverso la ricostruzione che la bevanda calda fuoriuscì perché il coperchio non era stato posizionato bene ed era difettoso. Per curare le ferite e le diverse ustioni la donna ha speso circa 15mila dollari, al risarcimento di questa somma sono stati aggiunti 85mila dollari per via della “sofferenza, il danno fisico, la deformità che ne è derivata e la perdita della capacità di godersi la vita”.

Anche se il caffè si trovava già fra le mani della cliente infatti il tribunale ha deciso di conferire l’80 per cento della colpa a Starbucks, che ora dovrà pagare quanto dovuto. Non è la prima volta che, dopo un incidente simile, qualche cliente decide di fare causa alla catena. Qualche tempo fa le stesse accuse erano state mosse da Matthew Kohr, un agente di polizia di Raleigh, nel North Carolina, che si era ustionato dopo aver ricevuto un caffè omaggio da Starbucks. L’uomo, che nel maggio 2015 ha fatto causa all’azienda, sosteneva non solo di essersi ferito, ma anche di aver avuto un trauma così forte da provocargli la malattia di Crohn. A causa di questo malessere si era dovuto sottoporre a diversi interventi chirurgici.

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