10 Citazioni celebri di Giorgio Faletti

A quasi tre anni dalla sua morte per un tumore al polmone, ricordiamo lo scrittore, cantante, attore e comico Giorgio Faletti

3 Luglio 2017

Giorgio Faletti inizia la sua carriera come cabarettista nel locale milanese Derby che, tra gli anni settanta e ottanta, sfornò talenti come: Enzo Jannacci, Teo Teocoli e Diego Abatantuono. La popolarità arrivò qualche anno più tardi con la partecipazione al programma televiso cult, “Drive in”. Il suo personaggio più riuscito fu sicuramente “Vito Catozzo”, una guardia giurata “molto particolare”.

Dopo una lunga esperienza televisiva, Faletti iniziò ad avvicinarsi anche alla musica, sia come scrittore per altri cantanti (Mina, Fiordaliso, Masini, Cinguetti, Milva, Branduardi), sia come interprete. Tra i suoi maggiori successi: “Ulula” e “Minchia Signor Tenente”. Ma è sicuramente nella letteratura che Faletti lascia un vuoto incolmabile: sette romanzi realizzati dal 2002 al 2011 (di cui uno postumo) tutti di notevole successo. Ricordiamo le sue frasi più celebri.

Faletti e la vita

L’uomo che possiede una cosa poi ne vorrà due e poi tre, poi tutte le cose che ci sono sulla terra. E avrà in cambio solo la sua condanna, perché nessuno può possedere tutto il mondo.”

“Sono sempre stato un uomo solitario. Adesso sono un uomo solo. Non pensavo che sarei arrivato a sentire la differenza.”

“Andare a caccia di ricordi non è mai un bell’affare… Quelli belli non li puoi più catturare e quelli brutti non li puoi uccidere.”

Frasi sull’amore

“E adesso erano lì, di nuovo l’uno di fronte all’altra. Lui non poteva fare a meno di continuare a guardarla, come se i suoi occhi volessero insinuarsi dentro di lei.”

“Forse anche per lei quel bacio significava la stessa cosa, un’emozione trovata senza ricercare per questo ancora più sorprendente.”

“L’amore è fatto di pioggia. Solo il vento sa quando e dove può arrivare.”

“Lui sa che lo ami?”
“Lo saprà. Glielo dimostrerò ogni giorno finché riuscirà a non scordarlo mai.”

Alcune battute

“La mia ragazza è brutta. Una volta che stava giocando si è tagliata un dito, allora l’ho portata dal medico condotto e gli ho gridato: “Presto, che la mia ragazza ha avuto un incidente!” E lui, come ha aperto la porta e l’ha vista in faccia, ha detto: “Chissà la macchina.”

Cicciolina è stato l’unico uomo politico italiano a farsi fare quello che gli altri uomini politici hanno fatto agli italiani.”

Faletti e la morte

Alla fine del 2002, l’anno di uscita del suo primo thriller “Io uccido”, Giorgio Faletti ebbe un ictus dal quale però uscì indenne. E proprio da quel libro, un pensiero sulla fine della vita: “La morte è fredda e calda insieme. La morte è sudore e sangue. La morte è purtroppo l’unico vero modo che il destino ha scelto per ricordarci continuamente che esiste la vita.”

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