18 mesi senza patente, stella del City sbotta: "Non bevo intenzionalmente"

Batosta per Yaya Tourè che spiega: "Sono musulmano, la mia religione mi vieta di bere".

14 Dicembre 2016

Lo scorso 29 novembre, Yaya Touré è stato fermato ed arrestato dalla polizia per guida in stato di ebbrezza. La stella del City è risultata positiva al test, ben due volte. A distanza di qualche settimana è arrivata la sentenza: il giudica ha deciso di ritirargli la patente per ben 18 mesi.

Una batosta per l’ivoriano che, via social network, ha voluto immediatamente commentare l’accaduto: “Nelle ultime settimane c’è stata una grande confusione nell’attriburmi la guida in stato d’ebbrezza: come si sa io sono musulmano e la mia religione mi vieta di bere. Chi mi conosce, sa perfettamente che rifiuto l’alcol, anche lo champagne che di solito viene offerto al ‘Man of the match’ dopo una partita”.

Yaya Touré ha comunque precisato di “accettare la sentenza” e ha voluto scusarsi per l’errore, ribadendo comunque di non aver, intenzionalmente, consumato alcol. Yaya Touré non  è stato il primo, e non sarà l’ultimo, giocatore ad aver problemi con velocità e patente.

Tantissimi i casi con protagonisti calciatori famosi. Balotelli, ad esempio, si è visto ritirare la patente almeno in un paio di occasioni. Ci è cascato anche Mourinho. Pure i vari Totti, Adriano e Candela, tanto per fare altri esempi, hanno avuto qualche grattacapo con la polizia. Ultimamente si è parlato anche della patente, brasiliana, ritirata a Bruno Peres, dopo il botto con la sua Porsche.

C’è stato anche chi ha esagerato come Howard. La stella NBA, ora agli Hawks, ai tempi di Houston, ha visto la sua patente ritirata per aver ignorato 10 semafori rossi (in due anni e mezzo). Per fortuna se l’è cavata solo con una multa.

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