2 Giugno, colpo di cannone al Gianicolo: perché sarà sparato

Puntuale a mezzogiorno, il cannone sul colle del Gianicolo spara un colpo a salve. Ecco la storia di questo rito.

2 Giugno 2022

Come da tradizione, la Festa della Repubblica che ricorre il 2 giugno viene celebrata nella capitale con la parata alla presenza del capo dello stato. I vari reparti delle forze armate, infatti, si preparano a sfilare davanti alle più alt cariche dello Stato nel cuore di Roma. E non mancherà, tra i momenti più iconici, l’ormai tradizionale colpo di cannone sparato dal colle del Gianicolo esattamente a mezzogiorno. Un rito che si ripete puntuale ogni ventiquattro ore dal 21 aprile 1959 e che è parte integrante del DNA capitolino.

Così, salire al Gianicolo per assistere allo sparo è come immergersi a tutti gli effetti nella storia della città e dell’Italia intera, a maggior ragione nella giornata dedicata alla nostra repubblica. Ogni giorno allo scoccare delle dodici, lo storico cannone spara un colpo a salve dando il segnale a tutte le campane della capitale. Ha, quindi, inizio il festante scampanio delle chiese di Roma che da un capo all’altro suonano all’unisono.

A inaugurare questa tradizione fu Papa Pio IX nel lontano 1846 e, in origine, lo sparo avveniva da Castel Sant’Angelo. Quindi, il cannone fu trasferito a Monte Mario fino alla sua collocazione attuale, sotto la statua di Giuseppe Garibaldi. Era il 1904. Solo negli anni della Seconda Guerra Mondiale il rituale fu interrotto per poi essere ripristinato nel 1959, nel giorno in cui si ricorda la fondazione di Roma.

Si racconta, fra l’altro, che il primo cannone che sparò sul Gianicolo facesse parte dell’artiglieria del Regno d’Italia, usato per la breccia di Porta Pia nel 1870. L’accesso (gratuito) all’area permette di assistere allo sparo a salve, il cui segnale di via oggi viene dato telefonicamente. In passato, invece, si procedeva in maniera ben diversa, con l’intervento dell’Osservatorio del Collegio Romano. Come spiega fanpage.it, una sfera di vimini veniva lasciata scivolare lungo un’asta sul tetto della Chiesa di Sant’Ignazio. Osservata col binocolo da un militare, la sua caduta dava il segnale per lo sparo.

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