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A 85 anni è il primo laureato in presenza in tempo di Covid

Francesco Pitocco, dopo gli ultimi esami sostenuti online, è diventato dottore in Giurisprudenza

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Non è mai troppo tardi. Nemmeno per laurearsi. Lo dimostra la storia di Francesco Pitocco, 85 anni, che è stato il primo studente a laurearsi in presenza all’università di Modena e Reggio Emilia (Unimore) dopo il lockdown dovuto alla pandemia di Covid.

L’uomo ha dato gli ultimi esami online e ha scritto a mano la propria tesi, che è stata poi ricopiata sul computer da una stenografa. Pitocco racconta, come riporta l’Agi: “Sono molto contento che questo giorno sia arrivato, anche se in un periodo per me molto complesso costellato da dispiaceri e lutti: ho perso un nipote di quarant’anni e appena otto giorni fa è mancato mio fratello, il mio fratellone, colui che mi ha sempre sostenuto in questo lungo percorso, incominciato molti anni fa e che, a causa del lavoro e della famiglia, ha conosciuto un lungo periodo di stop”.

Francesco Pitocco si è laureato con una tesi in diritto penale del lavoro e parla così dell’esperienza con la didattica a distanza: “Il passaggio alla didattica online, dovuto alla pandemia, mi ha dapprima provocato un certo disagio a causa della mia poca confidenza con gli strumenti informatici. Devo dire, però, che mi sono subito adattato grazie all’aiuto dei miei nipoti e alla gentilezza e disponibilità dei docenti: ho affrontato due esami online e anche tutti gli incontri con il mio relatore per discutere della tesi si sono svolti a distanza. Mi sono così tanto abituato che quasi mi dispiace laurearmi in presenza“.

Elio Tavilla, direttore del dipartimento di giurisprudenza, ha commentato: “Siamo particolarmente contenti di tornare a svolgere gli esami di laurea in presenza. Per quanto la macchina organizzativa sia particolarmente complessa, proprio in ragione dello scrupoloso ossequio di tutte le disposizioni anti-contagio, ritengo che gli studenti e le studentesse abbiano il diritto di vivere un momento tanto importante negli spazi deputati, con tutte le emozioni proprie di questa modalità e, soprattutto, lontani dagli schermi del computer. Come dipartimento e, più in generale, come ateneo abbiamo sempre ritenuto la didattica online parte fondamentale del nuovo contesto pandemico: nessuno, però, ha mai ceduto alla tentazione di considerarla sostitutiva della presenza e della prossimità, modalità che continuano ad essere il punto centrale del nostro modo di intendere l’università”.

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