Accadrà il 23 settembre alle 03.00: lo spostamento di 50 minuti

No, non cade il 21 settembre l’equinozio autunnale del 2022, ma il 23: cosa sta succedendo in cielo e perché avviene lo spostamento

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Fino a qualche anno fa eravamo abituati a sapere che la data del 21 settembre segnava ufficialmente la fine dell’estate e l’inizio della stagione autunnale sancendo l’equinozio: ultimamente la data si sta spostando e quest’anno il fenomeno astronomico avverrà il 23 settembre per una serie di cause che incidono sulle tradizionali convinzioni relative al calendario.

Il termine equinozio deriva dal latino “aequinoctium” che significa “notte uguale” e corrisponde a quel momento della rivoluzione terrestre intorno al sole in cui la nostra stella si trova allo zenit dell’equatore.

Il 23 settembre alle ore 3.03 entreremo dunque nell’autunno (ecco i consigli dell’oroscopo segno per segno), ma perché l’evento è in ritardo rispetto al solito? Da cosa dipende? È bene fare un veloce ripasso di nozioni astronomiche e geografiche ricordando che l’anno del calendario gregoriano dura convenzionalmente 365 giorni: astronomicamente le cose sono un po’ diverse perché dobbiamo tener conto dell’anno siderale. La Terra impiega 365,265 giorni esatti a compiere un’orbita completa intorno al Sole con uno scarto di 0,265 giorni: in 4 anni la somma degli scarti diventa 24 ore, ed ecco il motivo per cui esiste l’anno bisestile.

Chiaramente l’aggiunta di un giorno alla fine del mese di febbraio incide anche sulla data dell’equinozio, senza contare che il fenomeno è legato anche alla II legge di Keplero, matematico che per primo studio e teorizzò le orbite dei pianeti attorno al Sole con leggi che ancora oggi sono considerate valide.

Fermo restando che tra le considerazioni da tener presenti, bisogna ricordare che il nostro pianeta non è una sfera perfetta, e risente dell’attrazione gravitazionale di Sole e Luna, Keplero osservò che la Terra rallenta il proprio moto di rotazione quando è in posizione di afelio rispetto alla sua Stella, ovvero quando è nel punto più lontano dal Sole. Questo rallentamento avviene in estate e la conseguenza più visibile è proprio il ritardo dell’equinozio sul calendario gregoriano.

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