Cosa accadrebbe se si riuscisse a scoprire la causa che porta all’ingrigimento dei capelli? Con molta probabilità il passo sarebbe quello di studiare in che modo combatterla e dire per sempre addio a tinte e shampoo colorati. Un primo passo in tal senso è stato fatto, perché una equipe di ricercatori di una rinomata Università londinese è riuscita a individuare il responsabile numero uno dei capelli bianchi, il gene Irf4.
Secondo questa ricerca, condotta presso la University College di Londra, che ha coinvolto circa 6350 persone latinoamericane, ma di origine diverse, tra cui quella europea, africana e americana, l’ingrigimento dei capelli non dipenderebbe, come si è sempre creduto, da soli fattori ambientali ma, avrebbe origine genetica. Lo studio, come spiega il dott. Kaustubh Adhikari, uno dei principali autori della ricerca, ha la caratteristica di aver coinvolto per la prima volta migliaia di persone appartenenti a diverse etnie.
Il gene Irf4, che si trova all’interno del cromosoma numero 6 era già stato in passato individuato come gene responsabile del colore dei capelli, ma solo ora si è scoperto che ne provoca anche l’ingrigimento.
Oltre al gene Ifr4, lo studio ha portato all’inviduazione di un’altra serie di geni tra cui il gene FOXL2 responsabile dello spessore e della densità delle sopracciglia, il gene EDAR dal quale dipende lo spessore della barbae la forma dei capelli, o il PRSS53 dal quale dipenderebbero i capelli ricci.
Tutti questi geni non lavorerebbero in modo isolato, ma in combinazione tra loro e con cause esterne che ancora devono essere identificate. Quello che si sa di sicuro è che il colore dei capelli dipende da alcune cellule chiamate melanociti, poste alla base delle radici dei capelli nei così detto follicolo pilifero, e che sono in grado di produrre dei pigmenti colorati. Quando i melanociti invecchiano e non producono più questi pigmenti, ecco che spuntano i capelli grigi.
Ora non resta che aspettare e sperare che la ricerca continui e che si arrivi a scoprire il modo di far mutare il gene Irf4 in modo che si eviti l’invecchiamento dei melanociti, permettendo loro di produrre i pigmenti anche quando si è avanti con l’età. La scoperta sarebbe sensazionale e si potrebbe finalmente dire addio alla chioma argentata.