Si avvicina il momento dell’addio per uno dei simboli del degrado urbano di Napoli oltre che di Gomorra, film e famosa serie televisiva tratti dal romanzo di Roberto Saviano: entro l’estate dovrebbero infatti iniziare l’abbattimento di quasi tutte le famose ‘Vele di Scampia’.
Costruite tra il 1962 e il 1975, le quattro costruzioni erano nate come progetto centrale per un moderno centro abitativo ma con il passare del tempo hanno conosciuto un progressivo degrado, che ha portato il quartieri a diventare uno dei più problematici del capoluogo campano.
Ora, con i nuovi fondi stanziati dal Governo per riqualificare le periferie, a Napoli partirà l’operazione “Restart Scampia”, un intervento urbanistico da 120 milioni: tre delle quattro ‘Vele’ ( la A, la C e la D) verranno distrutte con una spesa preventivabile di circa 4,3 milioni mentre una (la B) verrà riqualificata per farne in primis un centro di servizi per i Comuni dell’area Nord della città metropolitana, con spesa prevista di circa 15 milioni.
“E’ un progetto cui teniamo tantissimo e già prima dell’estate ci sarà l’abbattimento della prima delle tre vele – ha spiegato Luigi De Magistris, sindaco di Napoli – Tra le altre cose, nella zona arriverà anche l’Università, un ulteriore tassello fondamentale per il rilancio dell’area”.
“La prima parte dei fondi stanziati dal Governo ammontano a 500 milioni e verranno destinati ai 24 migliori progetti per il rilancio delle periferie – ha spiegato il premier Paolo Gentiloni – Complessivamente l’impegno riguarda in tutto 120 interventi, quindi altri 95 rispetto a quelli di oggi. Tra fondi pubblici e privati lo stanziamento definitivo sarà per un totale di circa 3,9 miliardi”
Le 24 città che hanno firmato l’accordo: le Città metropolitane di Bari, Firenze, Milano, Bologna e i Comuni capoluogo di provincia o di città metropolitana di Avellino, Lecce, Vicenza, Bergamo, Modena, Torino, Grosseto, Mantova, Brescia, Andria, Latina, Genova, Oristano, Napoli, Ascoli Piceno, Salerno, Messina, Prato, Roma.