Addio all’inventore del Sudoku: la vera storia del puzzle

Maki Kaji, padrino del celebre Sudoku, è morto all’età di 69 anni ma la sua eredità è destinata a durare molto a lungo.

21 Agosto 2021

Nove righe e nove colonne da riempire ciascuna con un numero da 1 a 9 senza che si ripeta nella successione. È l’ormai ben noto Sudoku, il gioco di logica divenuto celebre nella versione messa a punto dal giapponese Maki Kaji. Il sessantanovenne residente a Mitaka (nei pressi di Tokyo) è morto nella sua casa lo scorso 10 agosto e a darne notizia è stata la società Nikoli di cui era il direttore esecutivo. A causarne il decesso sarebbe stato un cancro al dotto biliare.

Se da un lato Kaji è considerato l’inventore del puzzle, l’origine più autentica del Sudoku è diversa e risale ben più indietro nel tempo. Più che altro il merito del giapponese è stato quello di portare quella semplice griglia numerica all’attenzione mondiale sino a renderla un must al pari delle parole crociate. Fu più padrino che padre, dunque. Ma qual è, allora, la vera storia del Sudoku?

Intanto dobbiamo risalire alla fine del XVIII secolo quando quel quiz di logica fece la sua prima comparsa grazie all’invenzione di Eulero da Basilea. Fu, infatti, il matematico svizzero (che visse tra il 1707 e il 1793) a escogitare la prima forma del gioco, sviluppato successivamente negli Stati Uniti. Oltreoceano, nel 1979, venne pubblicata la versione del gioco che siamo abituati a conoscere oggi ma la geografia del Sudoku toccò anche il Giappone, la Nuova Zelanda, la Gran Bretagna.

Dagli USA, infatti, il puzzle si diffuse anche in Giappone grazie alla casa editrice Nikoli che iniziò a pubblicarlo nel 1984. E fu un appassionato giocatore neozelandese a portarlo in Gran Bretagna decretandone il successo mondiale. Cosa c’entra Maki Kaji in tutto questo, vi chiederete. Ebbene, l’uomo chiamò quel gioco con il nome di Sudoku perché fosse più semplice da ricordare per i bambini ma rimanesse appetibile per gli adulti. Dagli Anni Duemila non c’è periodico nel mondo che non riservi una pagina a quelle caselle da riempire di numeri.

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