Il Belgio delle meraviglie. Così, ad inizio Europeo, veniva presentata dagli addetti ai lavori la nazionale di Marc Wilmots, da molti considerata come una delle grandi favorite per la conquista del titolo di campione d'Europa. Doveva essere l'anno del trionfo, quello della consacrazione di una generazione di fenomeni senza precedenti nella storia del calcio belga. E invece, la numero 2 del ranking mondiale stilato dalla FIFA, è stata una delle grandi delusioni di questi Europei, subendo una dolorosa quanto inattesa eliminazione ai quarti di finale per mano del modesto Galles di uno straordinario Gareth Bale.
Oltre ad una vera e propria assenza di gioco, con le individualità dei singoli che sono prevalse in maniera preponderante sul gruppo e sulla coralità della manovra, però, ci sarebbero altri motivi dietro al fallimento della nazionale di Wilmots. Secondo quanto riferisce l'Het Laatste Nieuws, infatti, alcuni membri dello staff tecnico si sarebbero addirittura lasciati andare a qualche festino di troppo ed ubriacati dopo la bella vittoria per 4-0 contro l'Ungheria che aveva regalato il passaggio ai quarti, mentre ai giocatori era stato imposto di restare in camera, secondo il regolamento ferreo, quasi militaresco, imposto dal c.t.
Un rapporto quello tra la guida tecnica ed i giocatori mai realmente sbocciato e tutt'altro che idilliaco, se è vero che, come rivelato da un reporter di Vtr, i giocatori di nascosto, via Sms con giornalisti ed amici, avrebbero pesantemente criticato le scelte tattiche del c.t. L'unico ad averlo fatto personalmente è stato il portiere del Chelsea Courtois che, dopo l'eliminazione ai quarti sarebbe stato protagonista di una 'rissa' con l'allenatore. “E’ il più grande fallimento della mia carriera sportiva e dico questo dopo aver disputato e perso una finale di Champions League con l’Atletico Madrid. Quel che dovevo dire nello spogliatoio, l’ho detto”, le parole del portierone belga.