All'orale della maturità prestano la voce al compagno disabile

È successo in un Istituto di Suzzara, comune della provincia di Mantova.

6 Luglio 2017

amrikÈ una bella storia di amicizia e solidarietà quella che proviene da Suzzara, comune in provincia di Mantova, raccontata da Repubblica.it.

Amrik è un giovane studente disabile che parla solo attraverso un programma al computer con cui associa le parole alle immagini.

Perciò, agli orali degli esami di maturità due suoi compagni di classe, Giorgia Vezzani e Marcello Rizzello, hanno prestato la voce a Amrik.

Lo studente disabile si è iscritto all’Istituto Manzoni cinque anni fa e la preside, Paola Bruschi, ha raccontato che “si era iscritto al liceo scientifico, opzione delle scienze applicate nonostante la sua disabilità grave: non esistevano precedenti. Oggi ci auguriamo che il precedente sia lui! Sta già accadendo. Naturalmente il contesto deve essere flessibile e gli insegnanti di sostegno pensati fino in fondo come docenti dell’intera classe, per creare la necessaria osmosi tra tutti i ragazzi“.

Una scelta importante anche per l’Istituto che il prossimo anno accoglierà circa 30 disabili su 950 alunni.

Marcello e Giorgia, che sono stati ribattezzati a scuola ‘gli angeli di Amrik’, non si sentono affatto dei ‘supereroi’ ma ‘semplici’ compagni di classe cresciuti insieme, consapevoli che lo studente disabile “ci ha dato tanto dal punto di vista affettivo“.

Giorgia ha spiegato che “abbiamo esposto noi la sua tesina, perché ci sembrava giusto farlo: così ha concluso il suo percorso, con noi accanto, la nostra voce“.

A proposito della tesina (che ha commosso la commissione esaminatrice), il suo titolo è emblematico: “Una testa per emozionare, un cuore per capire“.

Quanto avvenuto agli esami di maturità, infine, è anche una storia esemplare di inclusione scolastica che, “per chi lavora nel nostro istituto – ha detto la Preside – non è una questione di facciata, ma è diventata nel tempo un modo di pensare e di spendersi nella pratica quotidiana“.

Un modello, insomma, da seguire in tutte le scuole italiane.

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